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I cambiamenti climatici sono responsabili della significativa impennata nel rischio di incendi in Australia. La stagione dei fuochi di quest’anno ha ucciso decine di persone e bruciato un quinto delle foreste del continente. 

di James Temple

Le condizioni di rischio che hanno permesso agli incendi di propagarsi in Australia così velocemente e su territori tanto estesi, erano del 30 per cento più pericolose di quanto non lo sarebbero state se gli esseri umani non avessero riempito l’atmosfera di gas serra. È quanto risulta da un’analisi del World Weather Attribution, un gruppo di ricerca affiliato all’Università di Oxford e al Royal Netherlands Meteorological Institute. 

Lo studio, che non è stato rivisto da altri scienziati, non dimostra un chiaro legame tra i cambiamenti climatici e le recenti condizioni di siccità dell’Australia, ma mette in evidenza il fatto che la probabilità di vedere periodi di caldo estremo come quelli dell’anno scorso fosse almeno raddoppiata. Anche ricerche precedenti, tra cui un rapporto del 2018 dell’Ufficio australiano di meteorologia, hanno concluso che i cambiamenti climatici stanno contribuendo all’aumento dei rischi di incendio del paese.

I ricercatori, generalmente, conducono questo tipo di studi mettendo a confronto diverse simulazioni al computer ad alta risoluzione  di mondi in cui i cambiamenti climatici si sono verificati e mondi in cui non si sono verificati, partendo, in questo caso dalle condizioni del pianeta nel 1900. Gli scienziati possono così calcolare le probabilità che eventi o condizioni simili si verifichino in filoni storici alternativi. 

Questo mese, MIT Technology Review ha selezionato l’attribuzione del cambiamento climatico tra le sue 10 tecnologie rivoluzionarie dell’anno, rilevando che queste tecnologie “mettono in evidenza quali tipi di rischi dobbiamo essere pronti ad affrontare”.

Foto: NASA Earth Observatory/Joshua Stevens