India e Cina emergono come icone del clima

Sei mesi fa, gli Stati Uniti guidavano la spinta mondiale per la lotta al cambiamento climatico. Oggi, due nazioni riformate potrebbero prenderne il posto.

di Jamie Condliffe

Donald Trump sta facendo del suo meglio per assicurare che gli Stati Uniti d’America continuino a bruciare carbone nonostante le implicazioni che potrebbe avere sul pianeta. La buona notizia, se non altro, è che il resto del mondo continuerà a investire fondi per lo sviluppo di energie rinnovabili, e le emissioni di anidride carbonica continueranno a calare – gran parte del merito andrà a due paesi insospettabili: India e Cina.

A dire il vero, nessuno dei due paesi asiatici si è imposto di ridurre il proprio consumo di carbone, e il ministro dell’energia dell’India, Piyush Goyal, ha recentemente asserito che il suo paese non ha alcun obbligo di avviare questa transizione, perché “sono gli Stati Uniti e il mondo occidentale a dover cominciare per primi”.

Ora, però, sembra che potrebbero cominciare a superare l’impegno degli Stati Uniti sul fronte climatico.

Stando al Climate Action Tracker – un’analisi che viene condotta periodicamente da un consorzio di società no profit e gruppi di consulenza –Cina e India starebbero rispettando i propri traguardi ambientali fissati per il 2030. Le operazioni della Cina a favore delle rinnovabil e della riduzione del consumo di carbone sono innegabilmente importanti; il successo dell’India, invece, dipenderà dalla sua capacità di distaccarsi dal carbone.

Gli Stati Uniti, nel frattempo, sembrano destinati a perdere la propria vocazione ambientalista, almeno sotto Trump. Come sottolineato dal Washington Post, onde mantenere gli impegni presi con l’accordo di Parigi – ridurre le emissioni di anidride carbonica del 26 percento al di sotto dei valori del 2005 entro il 2025 – l’attuale amministrazione potrebbe solamente attenersi ai piani lasciati dal Presidente Obama. I recenti ordini amministrativi di Trump non sembrano affatto considerare questa ipotesi, e il Climate Action Tracker suggerisce che, qualora dovesse riuscire a cancellare il Clean Power Plan, il paese riuscirà a ridurre le proprie emissioni di appena il 7 percento rispetto ai livelli del 2005.

Se non altro, sempre secondo l’analisi del Climate Action Tracker, i risultati ottenuti da Cina e India dovrebbero ampiamente superare lo scarso risultato degli Stati Uniti. Questi dati contribuiscono a consolidare il nuovo ruolo della Cina come leader nella lotta al cambiamento climatico.

Reuters riporta che, secondo Ernst & Young, Cina e India sarebbero due dei paesi più interessanti sul fronte degli investimenti in energie rinnovabili, mentre gli Stati Uniti sono passati dal primo al terzo posto nella lista. I due paesi potrebbero quindi beneficiare presto di nuovi investimenti a favore della loro capacità energetica green.

Gli occhi del mondo sono puntati su India e Cina per vedere se riusciranno – in particolar modo l’India. Laddove la Cina ha dimostrato di poter crescere economicamente senza aumentare le proprie emissioni di CO2, si teme che l’India continui a bruciare carbone. Se dovesse riuscire a farne a meno, certamente altri paesi potrebbero seguirne l’esempio.

(MO)

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