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La navicella è sopravvissuta al suo viaggio attraverso l’atmosfera marziana e ha fatto un atterraggio morbido nel cratere di Jezero. 

di Neel V. Patel

Il rover Perseverance ha iniziato la sua discesa nell’atmosfera marziana nel pomeriggio, un processo chiamato significativamente i “sette minuti di terrore“, riuscendo a sopravvivere alle temperature torride grazie al suo scudo termico. 

Il suo paracadute si è dispiegato senza intoppi e il rover è stato in grado di localizzare e navigare verso un punto di atterraggio sicuro con il suo sistema di discesa. La NASA ha confermato un atterraggio di successo alle 15:55, ora orientale degli Stati Uniti. Durante la sua discesa, Perseverance è passato dagli oltre 19.000 km all’ora a soli 2,7 km in sette minuti. 

A causa della distanza tra la Terra e Marte, la comunicazione tra il controllo della missione della NASA e il veicolo spaziale ha un gap di 11 minuti. Ciò significa che l’intero processo di atterraggio è stato portato avanti in modo autonomo. I sistemi di bordo hanno tracciato la superficie alla ricerca di pericoli durante la discesa e hanno guidato il rover lontano da qualsiasi minaccia.

I predecessori di Perseverance – Sojourner, Spirit, Opportunity e Curiosity – hanno portato a scoperte importanti su come appare il pianeta attualmente e su com’era una volta. Gli scienziati hanno scoperto che un tempo Marte era un pianeta caldo brulicante di laghi e fiumi e che ospita materia organica complessa. Insieme, questi ingredienti chiave suggeriscono che Marte avrebbe potuto vedere la presenza di vita microbica nel passato antico.

La prima foto scattata da Perseverance sulla superficie di Marte. NASA

L’obiettivo principale di Perseverance è cercare queste prove. Il rover è dotato di 23 telecamere e una miriade di strumenti progettati per trovare e identificare firme biologiche (come amminoacidi o acidi grassi) o altre prove macroscopiche nella roccia che indicano che una volta c’era vita su Marte. Inoltre perforerà la roccia marziana e raccoglierà campioni che saranno riportati sulla Terra negli anni 2030 per uno studio di laboratorio più approfondito, realizzando quella che potrebbe essere la prima missione di ritorno di un campione da Marte.

Il sito di atterraggio, il cratere Jezero, è stato il letto di un lago e potrebbe ospitare sedimenti che preservano materiali fossili o altre prove di vita. Il controllo della missione trascorrerà ora diverse settimane a testare e calibrare gli strumenti prima che il rover inizi a esplorare seriamente Jezero quest’estate.

Perseverance organizzerà anche altre sperimentazioni scientifiche e tecnologiche molto interessanti. Un dispositivo chiamato MOXIE trasformerà l’anidride carbonica in ossigeno (testando così la possibilità di utilizzare questa tecnologia per stabilire una colonia marziana), e un piccolo elicottero chiamato Ingenuity potrebbe dimostrare che è possibile pilotare missioni aeree su Marte e altrove nel sistema solare.

Perseverance è inoltre dotato di due microfoni che forniranno l’audio della discesa del rover attraverso l’atmosfera, nonché i suoni del paesaggio marziano e del vento in superficie durante la missione. 

Il rover è stato lanciato la scorsa estate come una delle tre nuove missioni su Marte. Le altre due, l’orbiter Hope inviato dagli Emirati Arabi Uniti e la Tianwen 1 lanciata dalla Cina, sono arrivate in orbita marziana la scorsa settimana. Hope vi rimarrà per studiare l’atmosfera marziana, ma Tianwen-1 con il suo rover tenterà di atterrare su Marte a maggio. 

(rp)