È passata di moda la genetica da banco?

A causa del crollo delle vendite dei test genetici da banco, la 23andMe licenzierà 100 dipendenti.

di Antonio Regalado

In un’intervista alla CNBC, l’amministratore delegato della 23andMe ha annunciato il licenziamento di 100 dipendenti dopo il crollo delle vendite dei test genetici diretti al consumatore. “È stata una decisione sofferta”, ha dichiarato la CEO Anne Wojcicki sul sito web, stimando tagli pari a 15% circa del personale dell’azienda.

La vendita di test del DNA che propongono al cliente un quadro genealogico e sanitario ha fatto il boom qualche anno fa, supportato da campagne pubblicitarie su Internet e TV che promettevano agli acquirenti informazioni singolari sui propri geni.

Nel 2018, il numero di consumatori che ha acquistato i test è raddoppiato, portando i database di 23andMe, Ancestry e svariate aziende più piccole, ad un totale complessivo di oltre 26 milioni di persone. Ora, tutti i segni indicano un rallentamento notevole nelle vendite dei test da $ 99.

Secondo i nostri calcoli, nel 2019 le aziende più grandi non ne hanno vendute che tra i quattro e sei milioni di unità. Lo scorso anno quindi, i database non sarebbero cresciuti che del 20%, il tasso di crescita più lento mai visto per l’industria dei test del DNA.

Non è chiaro cosa abbia indotto i consumatori a smettere di acquistare grandi quantitativi di test. È possibile che il mercato abbia raggiunto il suo picco massimo e non ci siano molte persone rimaste con la curiosità di sapere in quale percentuale sono francesi o nigeriani o se corrono il rischio di diventare calvi.

Alcuni potrebbero avere dubbi sul fatto che le società mantengano la privacy sui dati genetici raccolti, dal momento che la polizia ha notoriamente iniziato a fare uso dei database più piccoli per condurre cacce all’uomo genetiche.

La Ancestry, con un imponente database di oltre 16 milioni di persone, non ha risposto a domande sul rallentamento delle vendite. L’anno scorso, la società ha introdotto nuove offerte di analisi sanitarie in una mossa che alcuni analisti hanno interpretato come un invito a ripetere il test o un tentativo di convincere i consumatori a pagare un extra aggiuntivo.

Immagine: L. Pritchard

(lo)

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