Skip to main content

Un interruttore molecolare attiva la capacità di riparare i danni neurologici che provocano malattie del sistema nervoso centrale come la sclerosi multipla.

di Lisa Ovi

Ricercatori della Mayo Clinic, hanno testato su animali la possibilità di attivare una sostanza capace di riparare danni neurologici. Pubblicato su Journal of Neuroscience, lo studio potrebbe potenziare una terapia per il sistema nervoso centrale già approvata dalla Food and Drug Administration, nonché dare origine a nuove strategie.

Condotta da Isobel Scarisbrick, Ph.D., la ricerca rivela che quando si disattiva geneticamente il recettore Protease Activated Receptor 1 (PAR1), solitamente governato dalle proteine del sangue, il corpo avvia un processo di rigenerazione della mielina, la sostanza grassa che ricopre e protegge i nervi. La scoperta apre le porte allo sviluppo di nuove strategie di rigenerazione della mielina clinicamente rilevanti.

La mielina che ricopre i neuroni, infatti, è l’equivalente del materiale isolante con cui sono avvolti i fili elettrici: protegge i segnali che percorrono il sistema nervoso. La nuova ricerca identifica il recettore PAR1, o recettore della trombina, come l’interruttore molecolare della rigenerazione della mielina. La trombina è una proteina nel sangue che favorisce la guarigione, ma oltre una certa quantità blocca, attiva il PAR1 bloccando così la produzione di mielina. La perdita di mielina, o demielinizzazione, è caratteristica di disturbi come la SM, il morbo di Alzheimer, il morbo di Huntington, la schizofrenia e nelle lesioni del midollo spinale.

La ricerca è stata condotta su due modelli di topo: un modello di lesione acuta della mielina e un modello di demielinizzazione cronica, caratteristiche tipiche di disturbi neurologici come SM e Alzheimer. Bloccato geneticamente il recettore PAR1 per limitare l’azione della trombina, la ricerca ha scoperto non solo un nuovo interruttore molecolare che attiva la rigenerazione della mielina, ma anche una nuova interazione tra il recettore PAR1 e una proteina fondamentale per la crescita, il funzionamento e la salute dei neuroni, chiamata fattore neurotrofico cerebrale.

A riprova delle loro osservazioni, i ricercatori hanno dimostrato in laboratorio che un farmaco preposto all’inibizione del recettore PAR1 già approvato dalla Food and Drug Administration, favorisce la produzione di mielina. Per verificarne gli effetti negli animali ed eventualmente in test clinici, serviranno approfondimenti della ricerca.

(lo)