Cina e India vogliono che le prossime auto a entrare in commercio siano elettriche

Sempre più paesi nel mondo annunciano piani per rimuovere le auto con motori a combustione interna dal mercato.

di Jamie Condliffe

Il desiderio di mandare in pensione i motori a combustione interna si sta diffondendo. Bloomberg riporta che la Cina ha intenzione di porre fine alla vendita di vetture con motori a combustione interna, anche se non è ancora chiaro quando questo veto comincerà.

Nel frattempo, Reuters spiega come l’India miri a convertire a elettriche l’intero parco delle automobili nuove entro il 2030, accennando a un piano dettagliato che dovrebbe partire entro la fine dell’anno.

Pochi anni fa, questo genere di notizia sarebbe stato impensabile. Oggi, mentre l’America di Trump si ritira dagli impegni per contrastare il cambiamento climatico, India e Cina stanno emergendo come inaspettate icone della lotta per salvare il pianeta.

Attualmente la Cina rappresenta il più grande mercato di auto elettriche al mondo, con una florida industria delle auto elettriche; ciononostante, le vetture con motore a combustione interna continuano a rappresentare la stragrande maggioranza del parco circolante. L’India non è allo stesso livello della Cina e manca di una industria domestica di batterie, per cui uno scenario fatto di automobili elettriche potrebbe impiegare più tempo a prendere forma.

Ciononostante, se i due paesi asiatici riusciranno realmente a portare avanti i loro piani e rimuovere dall’equazioni i modelli con motori a combustibili fossili, si uniranno a Regno Unito e Francia, che hanno a loro volta annunciato la decisione di interrompere la vendita di automobili con motori a combustione interna entro il 2040.

Un così importante cambiamento rappresenta l’unica soluzione per promuovere rapidamente l’adozione di vetture elettriche. Una recente analisi da parte di Bloomberg New Energy Finance indica che le vetture elettriche potrebbero arrivare a rappresentare fino a metà dell’intero parco circolante mondiale entro il 2040. Se decisioni come quelle prese da India e Cina continueranno a susseguirsi, questa valutazione ottimistica potrebbe realmente avere qualche possibilità di realizzazione.

Immagine: Denys Nevozhai

(MO)

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