Nuovo approccio alla fibrosi cistica riduce l’infiammazione

Il nuovo trattamento potrebbe contenere il numero di trapianti e decessi.

di Lisa Ovi

Ricercatori del Royal College of Surgeons in Irlanda (RCSI), hanno pubblicato su American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine i risultati di uno studio su efficaci trattamenti antinfiammatori e antinfettivi per individui affetti da fibrosi cistica. La ricerca è stata condotta sotto la direzione di Gerry McElvaney, professore di medicina presso il RCSI e Oliver McElvaney, principale autore dello studio.

Negli ultimi anni sono emerse diverse nuove terapie capaci di sostenere la funzionalità polmonare delle persone affette da fibrosi cistica, ma combattere lo stato infiammatorio è risultato più complicato. La fibrosi cistica è una malattia genetica grave che colpisce 1 neonato ogni 2500 circa e comporta una grave infezione cronica nelle vie respiratorie.

Secondo il nuovo studio, uno dei batteri più aggressivi coinvolti nell’infezione ai polmoni da fibrosi cistica provoca un’alterazione nel metabolismo delle cellule immunitarie. Le cellule immunitarie così alterate producono una proteina che aggrava lo stato infiammatorio ed è associata ad una peggiore funzionalità polmonare ed un maggiore rischio di morte o necessità di trapianto polmonare.

I ricercatori sono stati in grado di ridurre i livelli di questa proteina in laboratorio interagendo con il metabolismo cellulare grazie ad una molecola chiamata MCC950. Il trattamento ha favorito anche una riduzione della presenza batterica nei polmoni. La ricerca proseguirà con nuovi test volti a proporre la molecola MCC950 in futuri test clinici su esseri umani.

I pazienti affetti da fibrosi cistica avevano un tempo aspettative di vita molto basse. I recenti progressi medici hanno favorito miglioramenti nel loro stile di vita e maggiore longevità. Il nuovo studio rappresenta un passo avanti nella cura di questa malattia mortale.

(lo)

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