Le probabilità che la NASA riesca a concludere questa complicata missione in cinque anni si fanno più complesse di settimana in settimana.
di Neel V. Patel 30-08-19
Lo scorso marzo, il vicepresidente statunitense Mike Pence annunciò che il governo USA aveva incaricato la NASA di realizzare un nuovo sbarco sulla Luna entro cinque anni. Questa scadenza del 2024 è sempre apparsa particolarmente improbabile per l’agenzia e i suoi partner.
Alla riunione del Consiglio Spaziale Nazionale della scorsa settimana, Pence e Jim Bridenstine, amministratore della NASA, hanno rimarcato il notevole supporto, sia pubblico che privato, di cui gode il nuovo programma lunare, Artemis, “La nostra missione luna-Marte è sulla buona strada e l’America è di nuovo in testa nel campo dell’esplorazione umana dello spazio”, ha dichiarato Pence al pubblico del Udvar-Hazy Center presso il National Air and Space Museum.
Pence ha però mancato di menzionare i gravi problemi che ostacolano il programma e le sue speranze per il 2024. Alcuni di questi ostacoli sono recenti, mentre sono in essere sin dal principio dell’amministrazione di Donald Trump. Ecco dunque i cinque maggiori ostacoli che rendono improbabile un atterraggio sulla luna nel 2024 da parte di astronauti americani.
1- I costi
Il problema principale di Artemide è il denaro, quello che non c’è. L’amministrazione Trump ha iniziato l’anno richiedendo $22,6 miliardi per il budget 2020 della NASA, che ora include una richiesta aggiuntiva di $ 1,6 miliardi presentata poco prima di questa estate. Molti esperti ritengono che questo budget non sia sufficiente a finanziare un’accelerazione del calendario di Artemis.
Casey Dreier, della Planetary Society, prevede che per i prossimi anni l’agenzia richiederà un aumento annuale di budget tra i $4 e $5 miliardi almeno se vorrà soddisfare con successo la scadenza del 2024. In alternativa, l’agenzia dovrà tagliare i fondi ad altri programmi NASA (i programmi dedicati alle Scienze della Terra sono costantemente a rischio di vneire cancellati) per reindirizzare i soldi verso Artemis, oppure ricevere fondi dirottati da programmi federali come le riserve Pell Grant che aiutano studenti a basso reddito a pagarsi il college.
2- Le fortune altalenanti dei programmi SLS e Orion
I problemi di bilancio hanno anche reso incerti due elementi chiave per le ambizioni della NASA sull’esplorazione dello spazio profondo: la capsula passeggeri Orion e lo Space Launch System che doveva divenire il razzo più potente della storia. Quando l’SLS venne reso pubblico per la prima volta nel 2010, ci si aspettava un primo lancio per il 2017. Orion avrebbe circumnavigato la Luna senza equipaggio per poi tornare a terra. Entrambi i programmi sono in ritardo a causa di problemi incontrati in fase di sviluppo, tanto che Orion (ora denominato Artemis 1) non partirà prima del 2021 e probabilmente su di un razzo commerciale della SpaceX o Blue Origin. Per ora il budget dello SLS è stato ridotto.
Non sono mancate le critiche sui soldi sprecati per l’SLS, soprattutto quando sono comparsi sul mercato sistemi di lancio più economici. Aziende come SpaceX e Blue Origin hanno dimostrato che anche i missili a sollevamento pesante possono essere riutilizzabili, con un notevole risparmio dei costi di lancio. L’SLS non sarebbe riutilizzabile e le stime dei costi di lancio si aggirano attorno a $1,5-$5 miliardi per lancio. In confronto, un lancio dello SpaceX Falcon Heavy costa circa $90 milioni e un viaggio sulla luna costerebbe, teoricamente, poco di più.
3- Gateway e lunar lander
Fondamentale per il programma Artemis è la realizzazione di una nuova stazione spaziale orbitale lunare chiamata Gateway. Gli astronauti orbiterebbero attorno alla luna in questa stazione spaziale prima di scendere in superficie. In teoria, Gateway potrebbe essere utilizzata, poi, anche per avventurarsi verso destinazioni più lontane come Marte.
Il primo contratto per la costruzione del modulo di abitazione di Gateway è stato assegnato a maggio. Nel migliore dei casi, entro il 2024, sarà lo scheletro di una stazione orbitale da cui gli astronauti potrebbero dirigere lander verso la superficie lunare. È stata messa in dubbio persino l’utilità di costruire Gateway. Secondo l’ex amministratore della NASA Michael Griffin e Buzz Aldrin, astronauta dell’Apollo 11, non si tratterebbe che di una distrazione inutile ed un rallentamento nell’obiettivo di raggiungere rapidamente la Luna e Marte.
Per non parlare del fatto che la NASA non ha ancora un progetto per il lunar lander, il modulo di atterraggio sulla Luna. L’agenzia si è rivolta al settore commerciale. La Blue Origin, ad esempio, ha già reso pubblico il proprio progetto di lander lunare chiamato Blue Moon con la speranza che la NASA ne faccia uso nel 2024. Eccetto che il settore commerciale non è noto per l’affidabilità con cui testa i propri prodotti.
4- Dubbi sulla leadership
Jim Bridenstine, ex deputato repubblicano, è stato eletto l’anno scorso a capo della NASA con un voto estremamente di parte ed ha recentemente rimosso Bill Gerstenmaier dal ruolo di amministratore delle Human Exploration and Operations della NASA. Gerstenmaier era stato coinvolto nel programma Space Shuttle e nella costruzione della Stazione Spaziale Internazionale, fu una figura chiave per il progetto dell’amministrazione Obama di raggiungere Marte, prima che l’amministrazione Trump decidesse invece di guardare alla Luna.
La sua rimozione è stata uno shock. Bridenstine non ha ancora nominato un sostituto e Gerstenmaier non è l’unico nome importante ad aver lasciato l’agenzia. Mark Sirangelo, unitosi alla NASA per dirigere la “missione Luna verso Marte”, ha lasciato l’agenzia quando il congresso ha respinto il progetto. Senza Gerstenmaier e Sirangelo, non è chiaro chi esattamente stia dirigendo il programma Artemis.
5- Dettagli non meglio specificati della missione del 2024
Gran parte della frustrazione in merito alla missione del 2024 è il semplice fatto che nessuno sa a cosa serva. Secondo Logsdon, “assomiglierà molto alla missione Apollo”. Almeno due persone, tra cui una donna, raggiungeranno la superficie lunare per esplorare il Polo Sud, dove ci si aspetta di trovare un grande deposito di acqua ghiacciata. “Il suo obiettivo principale è semplicemente avvenire “, dichiara Logsdon. Eppure dovrebbe rappresentare anche una tappa intermedia al viaggio verso Marte. Il tipo di infrastrutture necessarie all’atterraggio, i compiti degli astronauti, la durata della missione, l’eventuale fondazione di una stazione permanente sul satellite ed il suo futuro, nulla di tutto ciò è stato ancora stabilito.
(lo)