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SpaceX sta inviando alla ISS una serie di strani nuovi esperimenti da condurre, incluso uno in cui gli astronauti sperimenteranno l’accensione di un fuoco.

di Neel V. Patel

Giocare con il fuoco non è solitamente una buona idea, soprattutto a bordo di un veicolo spaziale a 250 miglia sopra la Terra, ma nelle prossime settimane, gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale accenderanno un fuoco all’interno di una galleria del vento in miniatura, nel tentativo di capire come le fiamme si comportano e diffondono in condizioni di microgravità.

Sulla Terra, la gravità aiuta a alimentare gli incendi spingendo l’aria fredda e densa verso il basso, creando un processo di convezione che alimenta le fiamme rinnovandone le scorte di ossigeno. In assenza di gravità, il fuoco si fa imprevedibile. È importante capire come si comporta il fuoco in spazi ridotti e pressurizzati, in caso di incendio reale sulla ISS o altri veicoli spaziali.

Non è la prima volta che gli astronauti giocano con il fuoco. Nel 2008, la NASA inviò sulla ISS l’esperimento Combustion Integrated Rack per testare piccoli incendi in condizioni di microgravità. Tre esperimenti SAFFIRE, condotti tra il
2016 e il 2017, hanno intenzionalmente dato fuoco a veicoli spaziali Cygnus, non occupati, destinati a bruciare comunque nell’atmosfera terrestre a rifornimento concluso dell’ISS. Tali esperimenti hanno dimostrato che si possono ottenere fiamme costanti in condizioni di microgravità e che tendono a diffondersi più lentamente di quanto facciano sulla Terra. Molti materiali, come il silicio, in condizioni di microgravità non hanno preso fuoco nemmeno in presenza di elevati livelli di ossigeno.

Nel nuovo esperimento, però, il fuoco verrà acceso all’interno della ISS stessa. All’inizio del decennio, la NASA ha fatto arrivare sulla stazione una piccola galleria del vento, delle dimensioni di un tostapane, per studiare come estinguere eventuali incendi che potrebbero verificarsi in condizioni di microgravità.

Il nuovo esperimento prende il nome di Confined Combustion e darà fuoco ad un campione di carburante all’interno del dispositivo, dove una serie di pareti artificiali creeranno spazi differenti. Nel corso di sei mesi, gli astronauti daranno fuoco al combustibile, e ne manipoleranno direzione e velocità di propagazione modificando le configurazioni delle pareti. L’obiettivo è studiare nel dettaglio come come un incendio si diffonde nell’ambiente e cosa succede quando incontra ostacoli sulla propria strada.

“Gli astronauti sono spesso molto entusiasti di condurre test”, dichiara il co-investigatore dello studio Paul V. Ferkul, della University Research Space Association di Cleveland. Molti esperimenti condotti sulla ISS non danno risultati immediati, spiega, “ed osservare oggetti bruciare in assenza di gravità è quasi ipnotico”. I ricercatori sperano di utilizzare l’esperimento per ottenere informazioni su come progettare edifici per prevenire e limitare la diffusione degli incendi sulla Terra.

Confined Combustion è solo uno dei tanti esperimenti importanti che SpaceX porterà sulla ISS mercoledì. Arriveranno sulla stazione anche alcuni roditori che, per 30 giorni, verranno trattati con un agente capace di bloccare le funzioni della miostatina (una proteina che favorisce la crescita muscolare). Lo studio mira a determinare se sia possibile evitare la degradazione ossea e muscolare negli astronauti durante la permanenza nello spazio. Alcuni di questi topi sono in realtà già geneticamente modificati per bloccare la miostatina in partenza.

La società della birra Anheuser-Busch continuerà a condurre i propri test sulla possibilità di coltivare l’orzo in microgravità. Il Messico sta inviando un cubesat costruito da studenti che verrà utilizzato dall’ISS per alcuni test sulle comunicazione. Il Jet Propulsion Laboratory della NASA sta inviando un Cold Atom Laboratory che eseguirà una serie di esperimenti di fisica a un decimo miliardesimo di grado sopra lo zero assoluto. La NASA invierà una docking station che permetterà all’agenzia di testare un robot progettato per individuare perdite all’interno di un veicolo spaziale.

(lo)