Tutto cambia, anche online

Mapp, società internazionale di consulenza nel campo del marketing digitale, ha pubblicato una interessante analisi dei cambiamenti nella frequentazione dei siti web per i diversi settori economici a causa della pandemia di Covid19, nell’ambito di una generale tendenza verso una maggiore domanda di informazioni.

di MIT Technology Review Italia

La utilizzazione dei media online a livello globale ha registrato un significativo aumento degli accessi in connessione con gli andamenti della pandemia nei diversi Paesi. In particolare si registra un significativo aumento degli acquisti online.

Alla fine di marzo, i volumi di ordini registrano una crescita dell’88 per cento in confronto al dato di inizio anno. Altri settori che registrano un aumento degli accessi da parte dei consumatori sono le telecomunicazioni (+23 per cento) e il comparto della finanza (+17 per cento). Nel caso delle telecomunicazioni, la gestione degli abbonamenti e dell’accesso a Internet ha sicuramente influito su questi dati. Al contrario, il settore del commercio Business to Business sta rallentando dopo un temporaneo aumento.

Inoltre, l’industria del turismo appare comprensibilmente quella più penalizzata da questa crisi, con un calo che si è assestato negli ultimi giorni al 34 per cento rispetto all’inizio dell’anno.

Nell’E-commerce cresce la domanda di hobbistica, giocattoli e cosmesi. Sono in crescita i prodotti di uso casalingo, i cui ordini sono cresciuti del 212 per cento rispetto all’inizio dell’anno. L’incremento degli ordini di materiali da costruzione, attrezzi da giardinaggio e da costruzione indica chiaramente come, a seguito dell’isolamento, aumentino le attività del fai-da-te.

Come si è accennato, anche gli ordini di giocattoli e cosmetici sono in crescita, rispettivamente del 90 per cento e del 64 per cento, nel primo caso a seguito della chiusura degli asili e delle scuole.

Un incremento moderato (+17 per cento) si registra anche nel settore dell’arredamento, forse per la maggiore attenzione alla dimensione domestica, mentre il settore dell’elettronica è in crescita del 9 per cento. Contribuisce a questi dati la richiesta delle aziende di lavorare da casa.

Il segmento dell’abbigliamento, invece, non ha ancora subito un impatto correlato alla crisi in atto: il volume degli acquisti online è rimasto invariato e solo l’abbigliamento sportivo ha registrato un calo (-45 per cento), dovuto ai divieti delle attività fuori casa.

Nel corso della pandemia da coronavirus sono stati misurati anche i picchi di accesso a Internet. I portali di e-commerce sono usati più intensamente tra le 6.00 e le 8.00 del mattino, mentre i media hanno il picco di flussi di accesso tra le 16.00 e le 19.00. Questi dati, registrati in un momento di forte isolamento sociale, mostrano come gli utenti siano inclini a dedicarsi allo shopping al mattino, mentre la tendenza all’informazione si sia spostata dal mattino, solitamente nel tragitto casa-lavoro, al pomeriggio/sera.

Resta da chiedersi, in conclusione, quali di questi cambiamenti subiranno una inversione di tendenza quanto meno parziale dopo l’auspicata fine della pandemia, ovvero quanto la crisi che stiamo attraversando influenzerà anche i comportamenti futuri, con riferimento soprattutto alla accelerata e presumibilmente irreversibile diffusione delle attività digitali.

(gv)

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