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Il dispositivo MOXIE della missione mostra che è possibile convertire l’atmosfera ricca di anidride carbonica del Pianeta Rosso in ossigeno utilizzabile per gli astronauti.

di Neel V. Patel

Il rover Perseverance della NASA ha generato con successo ossigeno respirabile su Marte. La dimostrazione, effettuata dallo strumento MOXIE del rover il 20 aprile, potrebbe gettare le basi per aiutare i futuri astronauti a stabilire una colonia sostenibile sul pianeta. Il Mars Oxygen In-Situ Resource Utilization Experiment (MOXIE) è un dispositivo delle dimensioni di un tostapane in grado di convertire l’anidride carbonica in ossigeno attraverso un processo chiamato elettrolisi dell’ossido solido.

L’aria marziana viene aspirata nel dispositivo attraverso un filtro e una pompa meccanica la comprime fino a farle raggiungere impostazioni simili alla Terra, indirizzando l’anidride carbonica al sistema di elettrolisi. L’anidride carbonica viene riscaldata a circa 800 °C (MOXIE stesso può resistere a questa temperatura grazie alle sue parti in lega di nichel resistenti al calore e un aerogel leggero che intrappola il calore all’interno). Il gas si separa in ossigeno e monossido di carbonio e MOXIE isola l’ossigeno in una camera diversa, dove gli ioni di ossigeno si ricombinano. Il monossido di carbonio viene rilasciato e resta solo l’ossigeno. 

Il test ha generato circa 5,4 grammi di ossigeno in un’ora, ovvero circa 10 minuti di aria respirabile per un essere umano. I risultati preliminari suggeriscono che il gas risultante è ossigeno puro quasi al 100 per cento. MOXIE è stato progettato per produrre circa 12 grammi di ossigeno ogni ora (più o meno come quello che produce un grande albero sulla Terra).

Il problema più grande è che i futuri astronauti avranno bisogno di ossigeno per respirare e vivere, ma l’ossigeno è anche un componente fondamentale del carburante per missili. Un singolo lancio di un razzo dalla superficie di Marte che trasporta quattro astronauti potrebbe richiedere circa 25 tonnellate di ossigeno. L’atmosfera marziana è composta dal 95-96 per cento di anidride carbonica, quindi c’è un’abbondante fonte potenziale per questo ossigeno: abbiamo solo bisogno della tecnologia appropriata per generarlo. MOXIE è ben lungi dall’essere in grado di soddisfare tali esigenze, ma potrebbe gettare le basi per strumenti di conversione più grandi. 

Ci saranno almeno altri nove test nei prossimi due anni. Il primo round di test che MOXIE sta attualmente eseguendo dovrebbe offrire una conferma del funzionamento del dispositivo. La seconda fase eseguirà il processo in diversi tipi di condizioni atmosferiche e durante diversi periodi e stagioni marziane. E il terzo tenterà di verificare i limiti di MOXIE. 

Perseverance, nel frattempo, continua a svolgere un lavoro entusiasmante. L’ elicottero-drone Ingenuity ha effettuato il suo secondo volo giovedì e dovrebbe volare almeno altre tre volte. Il rover partirà quindi per iniziare la sua ricerca di vita aliena e cercare potenziali campioni da immagazzinare per riportarli a Terra

(rp)