Un nuovo studio potrebbe finalmente spiegare perché i due pianeti più simili del Sistema Solare per massa, dimensione, composizione, struttura e velocità di rotazione, differiscono nel colore
di MIT Technology Review Italia
Nettuno appare con accattivanti sfumature di blu, con visibili tempeste vorticose. Urano è circondato da una diffusa luce azzurra. Da dove deriva la differenza nelle loro tinte caratterizzate dalla presenza di metano?
Una nuova ricerca, apparsa su ArXiv e in attesa di revisione tra pari, afferma di aver trovato una risposta. Secondo un team guidato dal fisico planetario Patrick Irwin dell’Università di Oxford nel Regno Unito, uno strato esteso di foschia diluisce la tonalità di Urano, conferendogli un colore più pallido rispetto al suo gemello più distante.
Come riportato da “New Scientist”, Irwin e colleghi hanno analizzato le osservazioni nel visibile e nel vicino infrarosso dei due pianeti per generare nuovi modelli degli strati atmosferici. Nei loro modelli, entrambi i pianeti presentano uno strato di foschia fotochimica, che in genere si verifica quando la radiazione ultravioletta del Sole scompone le particelle di aerosol nell’atmosfera, producendo particelle di foschia. È un processo comune, visto su Venere, Terra, Saturno, Giove, il pianeta nano Plutone e le lune Titano e Tritone.
I ricercatori lo hanno chiamato lo strato di Aerosol-2 e su entrambi i pianeti sembra essere una fonte di cloud seeding, vale a dire un’inseminatore delle nubi che si condensano in ghiaccio di metano al limite inferiore e provocano nevicate più in profondità nell’atmosfera. Su Urano, questo strato sembra essere due volte più opaco di Nettuno, ed è per questo che i due pianeti appaiono diversi.
“Dato che queste particelle assorbono i raggi UV, si spiega la riflettività UV osservata nella parte inferiore di Urano e si capisce anche perché Urano sembra avere un colore blu più sfumato all’occhio umano rispetto a Nettuno. “La minore opacità dello strato di Aerosol-2 di Nettuno spiega anche perché le macchie scure sono più facili da osservare nell’atmosfera di Nettuno che in quella di Urano“.
Sotto lo strato di Aerosol-2 c’è uno strato di foschia più profondo chiamato Aerosol-1, dove il metano rievapora e rideposita le particelle di foschia che si condensano in cristalli submicronici di idrogeno solforato. Questa regione dell’Aerosol-1, secondo il team, è il luogo in cui hanno origine le caratteristiche scure come macchie e bande osservate su Nettuno. Se lo strato di Aerosol-2 di Nettuno fosse più sottile e più trasparente, queste caratteristiche sarebbero più visibili.
Non è chiaro il motivo per cui lo strato di Aerosol-2 di Nettuno non è denso come quello di Urano, ma i ricercatori ritengono che l’atmosfera di Nettuno potrebbe possedere meccanismi più efficaci nell’eliminare la foschia attraverso la neve, che “smaltisce” il metano in modo più efficiente di Urano.
(rp)