Perché l’espulsione da Swift non basta a mettere in ginocchio Putin

L’esclusione del paese dal sistema di messaggistica internazionale dei pagamenti, ufficialmente presentata come un colpo importante per minare l’ economia russa, non sembra in grado di avere un impatto decisivo 

di MIT Technology Review Italia

E’ indubbiamente vero che i sistemi di messaggistica Swift sono una parte fondamentale dell’attività economica internazionale e forniscono comunicazioni estremamente sicure per le operazioni delle banche commerciali nelle transazioni internazionali, ma secondo Alistair Milner, Professore di Economia Finanziaria all’Università di Loughborough, in Inghilterra, l’idea di mettere in crisi la Russia con questa misura è poco più di una credenza. 

La realtà, come riportato da “The Conversation”, è che limitare l’accesso a Swift è meno efficace di quanto mediaticamente si suppone. Da un punto di vista simbolico può ben rappresentare il ripudio globale dell’esercizio della forza militare da parte della Russia, ma non molto di più. Sono altre misure, come il blocco di tutte le transazioni internazionali con la banca centrale della Federazione Russa, che stanno minando la fiducia nel rublo.

Per comprendere il limitato effetto pratico dell’espulsione da Swift, vale la pena di guardare all’Iran. Gli Stati Uniti hanno applicato e rafforzato periodicamente i divieti commerciali contro l’Iran sin dal 1987, fino all’ordine esecutivo di Barack Obama nel febbraio 2011 di congelare tutti i beni statunitensi del governo, della banca centrale e delle istituzioni finanziarie iraniane. Le banche iraniane sono state espulse da Swift solo più tardi, nel marzo 2012

Si trattava solo di un’aggiunta alle restrizioni dirette alle imprese e agli intermediari finanziari iraniani. Le banche iraniane potevano e continuavano a organizzare pagamenti dentro e fuori l’Iran, utilizzando banche di paesi terzi che erano disposte a prendere un margine su queste transazioni. A poco è servito che le autorità statunitensi avessero imposto multe per un totale di quasi 5 miliardi di dollari alle banche europee per aver fornito questo servizio all’Iran. L’esclusione da Swift non ha impedito i collegamenti finanziari.

A cosa serve esattamente Swift

Questo sistema che fa girare i pagamenti nel mondo è considerato tra i meccanismi più efficienti per verificare l’identità della banca o dell’ente finanziario che fa da tramite agli spostamenti di denaro. Swift, fondato nel 1973, è una cooperativa belga con circa 11.000 banche membri provenienti da 200 paesi e territori. L’acronimo (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication) è appropriato, poiché la velocità è una parte importante dei pagamenti. Al giorno d’oggi, ovviamente, queste comunicazioni sono basate su Internet.

Oggi Swift gestisce circa 40 milioni di messaggi di pagamento ogni giorno. Se si assume che senza un tale sistema di messaggistica l’elaborazione di ogni pagamento richiederebbe alcune ore a un impiegato di banca, il risparmio potrebbe essere di circa 100 dollari per transazione. Ciò significherebbe che Swift aggiunge un valore di circa 4 miliardi di dollari al giorno o 1 trilione di dollari all’anno all’economia globale.

Il punto chiave è che Swift non ha alcun ruolo nell’esecuzione dei pagamenti. Supponiamo che una banca londinese voglia inviare fondi a una banca a Mosca. Può utilizzare la messaggistica Swift per comunicare il pagamento, ma non per eseguirlo. L’esecuzione vera e propria può avvenire in vari modi: utilizzando i rubli detenuti come saldo preesistente presso la banca in Russia; o acquisendo rubli dalla vendita di sterline sul mercato dei cambi o di attività in rubli come i titoli di stato russi.

Niente di tutto questo dipende da Swift. Non ci sono problemi fondamentali con il trasferimento di fondi utilizzando un altro sistema di messaggistica sicuro. Le banche russe potrebbero, per esempio, organizzare i pagamenti utilizzando il sistema SPFS, istituito dopo l’invasione della Crimea nel 2014 dalla banca centrale russa. Questo è attualmente utilizzato da un gruppo di banche internazionali in Germania e Svizzera collegate a banche russe.

Oppure potrebbero utilizzare la rete CIPS, creata dalla People’s Bank of China allo scopo di effettuare pagamenti transfrontalieri in renminbi con partecipanti indiretti in molti paesi. Potrebbero persino usare WhatsApp per istruire le transazioni necessarie.

I pagamenti per le esportazioni di energia russe, per esempio a Gazprom, dipendono ancora meno da Swift. Quando gli operatori acquistano petrolio o gas da Gazprom, effettuano pagamenti in euro o dollari USA su conti bancari detenuti dall’azienda russa. Quindi, se l’intenzione delle sanzioni è bloccare i pagamenti per il gas russo, lo strumento non è Swift. 

Niente di tutto ciò significa che non ci sarà alcun impatto economico nell’espulsione delle banche russe da Swift. Influirà sui pagamenti di valore inferiore, come quelli nelle catene di approvvigionamento delle piccole imprese, perché Swift rende l’elaborazione dei pagamenti più semplice e conveniente. Quando si moltiplica il risparmio su molte migliaia di pagamenti, l’importo è rilevante ma non è affatto vicino a un punto di svolta.

È ipotizzabile che l’insieme delle misure possa in un periodo non immediato portare a un rapido collasso dell’autocrazia di Putin, ma è necessario ricordarsi che le operazioni militari della Russia non dipendono né da finanziamenti esterni né da forniture esterne.
Potrebbero essere necessarie sanzioni economiche ad ampio raggio nei confronti della Russia per un lungo periodo di tempo. L’espulsione da Swift non appare in grado di vincolare le azioni della Russia in Ucraina.

(rp)

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