Ricercatori hanno scoperto nelle cellule il processo che impedisce al DNA di aggrovigliarsi, simile ad un sistema utilizzato in alpinismo per tenere sotto controllo le corde utilizzate durante una scalata.
di MIT Technology Review Italia
PNAS pubblica i risultati di uno studio condotto da ricercatori della University of Edinburgh che hanno identificato nelle cellule due gruppi di proteine impegnate a mantenere l’ordine tra i filamenti del DNA, evitando così grovigli che potrebbero ostacolare l’esplicazione di processi biologici vitali.
Queste proteine si possono trovare in svariati organismi e gli scienziati ritengono che il loro ruolo nella gestione del DNA possa essere molto diffuso tra le specie in natura. Lo studio del comportamento e delle origini del DNA potrebbe avere implicazioni fondamentali per la genetica come per la ricerca di nuove forme di vita, sul nostro pianeta e oltre.
I ricercatori delle università di Edimburgo, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, hanno studiato il processo a partire da modelli informatici di DNA annodato. Ha guidato lo studio il dott. Davide Michieletto, della University of Edinburgh’s School of Physics and Astronomy.
Una famiglia di proteine, le SMC, si comporta come uno dei freni utilizzati in alpinismo per assicurare la cordata, passando le corde attraverso una serie di loop. I ricercatori hanno scoperto che proteine agiscono in collaborazione con un’altra famiglia di proteine chiamate TopoII, già implicate nel mantenimento del DNA, senza però una spiegazione dei processi a cui erano partecipi.
Le SMC fanno da freno facendo scorrere il filamento avanti e indietro in modo tale da ingrandire o ridurre i loop nei segmenti annodati del DNA. I nodi, schiacciati e compressi dalle SMC vengono quindi individuati e sciolti dalle TopoII.
La ricerca è stata finanziata dal Consiglio Europeo per la Ricerca.
(lo)