Non useremo il CRISPR per creare bambini super intelligenti … non ne siamo capaci

Esperti di genetica teorizzano che i nostri peggiori timori sull’utilizzo del gene-editing non si realizzeranno: è troppo complicato.

di Antonio Regalado

Uno dei timori principali sollevati dal pubblico quando si tratta di CRISPR, riguarda la possibilità che si possano creare “bambini di design” super intelligenti. Inevitabilmente, il vantaggio andrebbe tutto a favore delle coppie abbienti, con la disponibilità economica necessaria ad assicurare ai propri figli le modifiche genetche desiderate. Un sondaggio condotto tra residenti degli Stati Uniti nel luglio 2018 ha rivelato tra gli interrogati il timore che il CRISPR “sarà accessibile solo ai ricchi.”

Tre lumi del gene-editing rivelano questa settimana che il problema non sussiste. Replicare i fattori che danno origine all’intelligenza è troppo complesso e meno male, dicono: “potrebbe rappresentare l’ultimo baluardo contro l’arroganza umana.”

In novembre, lo scienziato cinese He Jiankui fece notizia dichiarando di aver segretamente utilizzato lo strumento di gene-editing per progettare e avviare alla nascita due gemelline resistenti all’HIV, provocando grande allarme di fronte alla dimostrazione del fatto che nulla può impedire la produzione di bambini geneticamente manipolati.

Secondo un editoriale pubblicato recentemente sul New England Journal of Medicine, il timore di assistere alla creazione di una elite intellettuale non sarebbe realistico. L’articolo è firmato da George Daley, Dean della Harvard Medical School, e da due esperti europei in embriologia, Robin Lovell-Badge e Julie Steffann: “Alla fine, la nostra migliore protezione contro manipolazioni genetiche inappropriate potrebbe essere l’improbabilità di influenzare caratteristiche come l’intelligenza, il prodotto di complesse interazioni tra molteplici geni e con l’ambiente esterno,” scrivono.

Migliaia di geni si sono rivelati connessi all’intelligenza ed alla capacità di un individuo di progredire negli studi. Ad ora, gli scienziati non conoscono il ruolo di questi geni, né hanno strumenti di gene-editing sufficientemente potenti da modificare così tanti geni, in così tante posizioni.

Secondo gli scrittori dell’editoriale, in questo caso l’ignoranza sarebbe un punto a nostro favore. Come tutti, sono entusiasti della possibilità di eliminare malattie genetiche come la fibrosi cistica o l’Huntington, provocate da una singola mutazione genetica, direttamente a livello embrionale. Sono anche convinti che, grazie al CRISPR, la scienza sia molto vicina alla possibilità di farlo. I progressi a cui aspirano Daley ed altri scienziati, però, potrebbero non realizzarsi nel caso in cui flagranti abusi del gene editing dovessero confermare i sospetti degli enti regolatori o guastare i rapporti con l’opinione pubblica.

Eliminando nelle gemelline trattate il gene CCR5 per renderle immuni all’HIV, He Jiankui è riuscito ad essere il primo a creare bambine geneticamente modificate, ma il primato non cancella l’ignominia di aver stracciato ogni regola etica, spiegano Daley e colleghi: “Sarà ricordato per il disprezzo di standard etici, scientifici e clinici  ben articolati e ampiamente condivisi,” scrivono. Secondo il New York Times, vivrebbe ora ai domiciliari, mentre le autorità cinesi conducono indagini e attendono che lo scandalo faccia il suo corso.

Secondo gli autori dell’editoriale, siamo solo agli inizi, ci sono ragioni legittime per alterare embrioni, come offrire la possibilità di generare figli sani a coppie che non ne hanno l’occasione. Dai sondaggi risulta che la maggior parte del pubblico è a favore di un utilizzo medico di queste tecniche. Solo il 20% risulta a favore di manipolazioni capaci di condurre a “miglioramenti”, come un aumento dell’intelligenza. Fortuna vuole che gli scienziati non debbano esprimersi a favore o contro quest’idea. Per ora non è realizzabile.

(lo)

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