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    L’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce la dipendenza da videogiochi

    La WHO aggiungerà i disturbi da videogiochi alla lista aggiornata della classificazione ICD.

    di Jamie Condliffe

    Se pensate di avere un problema con i videogiochi, ebbene, potreste avere ragione. New Scientist riporta che nel 2018 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) includerà i disturbi da (video)gioco alla lista aggiornata dell’International Classification of Diseases. È però in corso un dibattito acceso sulla utilità di questa decisione.

    La definizione: La WHO diagnosticherà un disturbo legato ai videogiochi qualora il gioco dovesse risultare “prioritario rispetto ad altri interessi della vita”, permanere pure in seguito a effetti negativi su altri aspetti della vita, e persistere, solitamente per un anno o più.

    Le voci contrarie: Allen Frances della Duke University in North Carolina avverte New Scientist che una simile definizione potrebbe portare a una ondata di riscontri fra pazienti che sono semplicemente appassionati di videogames. “Centinaia di milioni di giocatori non colpiti da questo genere di disordine potrebbero essere esposti ad attenzioni e trattamenti eccessivi”, dice.

    Eppure la WHO non ha riconosciuto altri disturbi tecnologici, quali la dipendenza da smarpthone e Internet, alludendo a una “mancanza di prove” che ne dimostrino la concretezza.

    (MO)

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