L’energia eolica offshore è super economica

La prossima serie di parchi eolici offshore in costruzione nel Regno Unito potrebbe ridurre le bollette energetiche delle famiglie britanniche al punto di restituire soldi ai consumatori.

di Lisa Ovi

Il governo britannico si è impegnato a produrre il 30 percento del fabbisogno energetico del Regno Unito con impianti eolici offshore entro il 2030. L’eolico offshore non è solo fondamentale al conseguimento delle emissioni zero nel Regno Unito e nel mondo, ma promette anche di ridurre le bollette energetiche dei consumatori.

In Gran Bretagna, i progetti di sviluppo per fonti d’energia rinnovabile, tra cui gli impianti eolici onshore e offshore, sono stati per lo più sovvenzionati dal governo, con il risultato che il pubblico si è lamentato di un aumento delle bollette. Secondo uno studio condotto da una squadra internazionale di ricercatori guidato dell’Imperial College di Londra, i progetti eolici offshore recentemente approvati faranno guadagnare denaro al governo e ridurrano gli importi delle bollette energetiche dei cittadini. Lo studio è stato pubblicato da Nature Energy.

Sotto la direzione del Dr Malte Jansen, del Centre for Environmental Policy all’Imperial, l’analisi condotta su cinque paesi europei, Regno Unito incluso, si è concentrata su una serie di concorsi governativi per la costruzione di parchi eolici offshore lanciati tra il febbraio 2015 e settembre 2019. Le aziende interessate a partecipare al bando si sono presentate con una proposta di prezzo per la vendita al governo dell’energia prodotta.

Si tratta di contratti che prendono il nome di ‘contracts for difference’ o CfDs: se al momento della produzione e distribuzione l’offerta concordata si rivela superiore al prezzo all’ingrosso dell’elettricità sul mercato britannico, il governo di impegna a pagare alla società la differenza di prezzo. Tuttavia, se il prezzo dichiarato è inferiore al prezzo all’ingrosso, è la società che deve al rimborsare la differenza al governo. Questo rimborso viene quindi trasferito alle bollette energetiche del consumatore, riducendo l’importo da pagare per l’elettricità.

Le società vincitrici dello scorso settembre 2019 hanno fatto notizia proponendosi di costruire nuovi parchi eolici offshore per circa £40 per megawattora (MWh) di energia, una cifra ridotta di un terzo rispetto al 2017, di due terzi rispetto al 2015.

Secondo le analisi condotte dai ricercatori, il prezzo contrattato dovrebbe rivelarsi inferiore al prezzo all’ingrosso dell’elettricità nel Regno Unito per l’intero corso del funzionamento degli impianti saranno, dalla metà degli anni ’20 in poi. Le società di gestione dei parchi eolici avranno la possibilità di gestire gli impianti a prezzi tanto bassi grazie ai finanziamenti ora accessibili ed alla fiducia maturata per questa tecnologia.

Messi a confronto i progetti britannici con quelli di altri paesi europei, come Germania e Paesi Bassi, i nuovi parchi eolici finanziati dal Regno Unito sono risultati potenzialmente i primi parchi eolici offshore a sussidio negativo al mondo. Il crollo dei prezzi dell’energia eolica offshore in un solo decennio ha sorpreso molti nel settore, ma non è nato dal nulla. Un decennio di politiche progettate per ridurre il rischio degli investimenti nell’eolico offshore, che ha reso queste imprese molto più economiche, abbinato ai progressi tecnologici, allo sviluppo di catene di approvvigionamento efficienti nel Mare del Nord ed all’applicazione di economie di scala sono alla radice di questo risultato.

Uno dei progressi tecnologici a cui si deve il calo dei prezzi dell’eolico offshore è stato lo sviluppo delle tecniche che permettono di costruire turbine eoliche più grandi e più lontano dalle coste. Più grandi sono le turbine, meglio possono sfruttare l’energia eolica e avere accesso a velocità del vento più costanti, a quote più elevate. Anche i parchi eolici stanno diventando sempre più grandi.

Il successo dei parchi eolici offshore del Regno Unito, attualmente in via di costruzione soprattutto nella regione di Dogger Bank nel Mare del Nord, rappresenta un bagaglio di capacità e competenze che possono essere esportate in tutto il mondo ed apre le porte a progetti sempre più ambiziosi, come la produzione di combustibili a idrogeno usando l’energia eolica del mare aperto. I carburanti a idrogeno potrebbero essere un’altra tecnologia chiave per aiutare a decarbonizzare il Regno Unito ed il resto del mondo, andando a sostituirsi alla benzina utilizzata nei trasporti e al gas naturale bruciato per il riscaldamento delle case.

immagine: Ionna22, Wikimedia Commons

(lo)

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