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Per rompere lo stallo politico apparentemente infinito sulla Brexit, i cittadini inglesi andranno alle urne il 12 dicembre per votare alle elezioni politiche.

di Charlotte Jee

Come nelle ultime elezioni del Regno Unito, solo due anni fa, le pubblicità mirate sui social media svolgeranno un ruolo importante quando i principali partiti cercheranno di convincere gli elettori indecisi. Questa volta, tuttavia, Facebook ha una posizione più chiara (e più controversa) su ciò consentirà sulla sua piattaforma.

In particolare, saranno le prime grandi elezioni in cui viene messa alla prova la sua politica di lasciare che i politici possano mentire nelle pubblicità, una posizione sottoposta a pressioni crescenti da quando Twitter ha dichiarato che avrebbe vietato le pubblicità politiche la scorsa settimana.

L’altro giorno, durante una conferenza stampa a Londra, Facebook ha dichiarato di non aver visto alcuna prova di interferenze straniere nelle campagne elettorali dei partiti politici britannici, ma ha promesso di continuare a monitorare la situazione. Ha anche gettato la sfida ai politici, dicendo che devono stabilire le forme di pubblicità politica consentite nei loro paesi. L’azienda ha dichiarato di tenere un archivio pubblico di annunci politici e di registrare chi li paga.

Facebook ha insistito, ancora una volta, che non interverrà sui contenuti dei messaggi, a meno che non incitino alla violenza o diffondano disinformazione su quando, dove e come votare. Non permetterà neanche di condividere contenuti che sono stati precedentemente sottoposti a debunking (la demistificazione delle “bufale”) come parte del suo programma di verifica dei fatti di terze parti, nè contenuti che violano le leggi locali.

Politici e accademici non si preoccupano solo della promozione di informazioni false su Facebook. Il problema è anche il modo in cui la piattaforma consente il microtargeting delle persone. Facebook ha detto che potrebbe limitare questa pratica, ma sembra improbabile che accada prima delle elezioni del Regno Unito il prossimo mese.

E’ facile vedere il Regno Unito come una sorta di test case per le prossime elezioni negli Stati Uniti il prossimo novembre. Tuttavia, l’esperienza del referendum sulla Brexit e le elezioni statunitensi del 2016 suggeriscono che sarà difficile elaborare l’impatto preciso della pubblicità di Facebook sull’esito di una elezione in un arco di tempo relativamente breve.

Si potrebbe pensare che sia semplice individuare ciò che è vero e ciò che non lo è su Facebook. Non è così. Secondo un recente studio dell’Università del Texas, meno della metà dei partecipanti era in grado di distinguere i fatti dalla finzione su un sito Web. Molti di loro hanno selezionato titoli che si allineavano con le loro credenze politiche, assumendoli come veri.

(rp)