Le politiche ambientali dei conservatori americani

I conservatori americano stanno abbandonando la loro posizione negazionista sui cambiamenti climatici.

di James Temple

I repubblicani nella Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti stanno facendo una cosa praticamente impensabile: stanno proponendo una serie di politiche volte ad affrontare il cambiamento climatico.

Le misure sono completamente insufficienti, ma segnano un cambiamento nella retorica di destra e promettono uno spiraglio per il progresso di almeno alcune politiche climatiche in quest’epoca di fazioni estreme.

Secondo Axios, le proposte includono piantare un gran numero di alberi per assorbire l’anidride carbonica dall’atmosfera; raddoppiare i fondi federali per la ricerca e lo sviluppo energetico; ridurre le aliquote fiscali per le società che esportano tecnologie per l’energia pulita; espandere il cosiddetto credito d’imposta 45Q per le aziende che rimuovono e immagazzinano anidride carbonica dalle strutture o dall’atmosfera.

Queste proposte favorevoli alle imprese, coordinate dal leader della minoranza della Camera Kevin McCarthy in California, eviterebbero però in modo specifico misure più aggressive, come mandati di riduzione delle emissioni o tasse sull’inquinamento da carbonio. E sarebbero molto lontani dalla radicale revisione economica e normativa prevista dai democratici che difendono il Green New Deal.

Le proposte stesse appaiono messe insieme alla bè meglio.

Piantare alberi può aiutare a rimuovere l’anidride carbonica dall’aria, ma ne servono molti di più di quanti previsti per ottenere riduzioni significative e lo stesso processo di semina e cura produce emissioni. Inoltre, anni di progressi possono essere spazzati via da un unico incendio boschivo, da una infestazioni di parassiti della corteccia e altri eventi che ri-proiettano l’anidride carbonica nell’aria.

Un credito d’imposta permanente più ampio per le aziende che sviluppano metodi per catturare e immagazzinare l’anidride carbonica, prima che lasci le centrali elettriche o le fabbriche, o una volta nell’atmosfera, potrebbe contribuire a rendere più conveniente l’adeguamento delle strutture con sistemi di cattura dei gas effetto serra. Potrebbe fornire anche un supporto cruciale alla nascente industria della cattura diretta, che sta sviluppando macchine in grado di aspirare CO2 dall’aria. La tecnologia esiste e funziona, ma è ancora molto costosa.

I finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo sono cruciali in un momento in cui al mondo mancano ancora alcuni degli strumenti fondamentali per affrontare i cambiamenti climatici, tra cui un sistema di stoccaggio energetico più economico e migliore, un’aviazione ecologica e cemento e acciaio a basse emissioni di carbonio. La cosa più urgente in questa fase, però, è sostenere sul mercato le tecnologie pulite già esistenti con politiche adatte.

Fare tutto il possibile per incoraggiare le imprese ad esportare tecnologie di energia pulita a basso costo nei paesi poveri è una buona idea. Trovare il modo di aiutare le nazioni in via di sviluppo a costruire la propria infrastruttura energetica senza dipendere dai combustibili fossili è essenziale per affrontare le emissioni climatiche, poiché è lì che gran parte della crescita del consumo energetico mondiale avrà luogo nei prossimi decenni. Per ottenere questo obbiettivo servirà molto di più di qualche incentivo fiscale.

Tra le proposte repubblicane troviamo anche incentivi a rimuovere la plastica dall’ambiente e il miglioramento delle tecnologie di riciclaggio. Ancora una volta, buona idea, ma questa non è una leva di primaria importanza per affrontare il cambiamento climatico.

In un certo senso, il semplice fatto che un numero crescente di rappresentanti repubblicani eletti si sentano in dovere di implementare anche solo una parvenza di politica climatica è un progresso. Lascia intendere che negare l’impatto umano sui cambiamenti climatici stia diventando una posizione politicamente insostenibile. Una simile ammissione pubblica era considerata pari al suicidio politico per un repubblicano fino a pochi anni fa.

(lo)

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