La ricerca che può essere toccata con mano

L’Alma Mater festeggia dieci anni di lavoro nella progettazione e costruzione di auto solari esponendo le vetture del team Onda Solare dell’Università di Bologna, l’unico team italiano a partecipare alle gare del World Solar Challenge.

L’Alma Mater festeggia dieci anni di lavoro nella progettazione e costruzione di auto solari esponendo nella piazza coperta della Biblioteca Salaborsa le creazioni del dipartimenti di Ingegneria dell’Energia elettrica e dell’Informazione e di Ingegneria Industriale dell’Alma Mater. Fino a sabato 2 maggio rimarranno esposti Emilia 2 ed Emilia 3, i due veicoli elettrici alimentati ad energia solare nati anche grazie al supporto di vari sponsor. In parallelo all’esposizione delle vetture sono stati allestiti una mostra fotografica e vari incontri e seminari con i docenti dell’Università di Bologna coinvolti, i costruttori delle auto, i piloti e gli altri membri del team Onda Solare, che porta avanti il progetto.

L’appuntamento principale è oggi, martedì 21 aprile, alle 15, nell’Auditorium Enzo Biagi: si parlerà di veicoli solari, mobilità sostenibile, energia e ambiente. Ma in programma ci sono anche incontri per capire come si costruisce un veicolo solare, come si guida un’auto solare nel deserto e come si vive tra pozzi di petrolio e città ecosostenibili.

Quello dell’Università di Bologna è l’unico team italiano a partecipare alle gare di World Solar Challenge, competizioni automobilistiche riservate a veicoli elettrici ad energia solare. La squadra dell’Alma Mater ha partecipato alle gare con Emilia 2 (tre ruote) ed Emilia 3 (quattro ruote).

Entrambe le vetture sono monoposto da competizione realizzate interamente in fibra di carbonio e con tecnologia italiana, che grazie ai sei metri quadrati di pannelli solari possono raggiungere i 100 chilometri orari sospinte soltanto dalla forza dai raggi del sole. Nelle auto non c’è il cambio perché il motore elettrico è direttamente accoppiato alle ruote. C’è un solo pedale, quello del freno, e si accelera grazie a una manopola posta sul volante. I componenti della macchina, come telaio, meccanica, motore ed elettronica di controllo, sono interamente sviluppati all’interno dell’Alma Mater.

(MO)

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