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La prima missione “interamente civile” di SpaceX in orbita potrebbe creare un servizio completamente nuovo nell’economia spaziale, anche se ben pochi potranno partecipare.

di Neel V. Patel

Lo scorso anno, SpaceX, malgrado l’inizio della pandemia di covid-19, è stata la prima azienda privata a lanciare astronauti nello spazio utilizzando un veicolo spaziale commerciale. Ora, è pronta a raggiungere un altro enorme traguardo prima che il 2021 sia finito. Qualche giorno fa, l’azienda ha annunciato l’intenzione di lanciare in orbita la prima missione “interamente civile” entro la fine dell’anno. Chiamata Inspiration4, la missione porterà il miliardario Jared Isaacman, un pilota addestrato e il CEO della società di pagamenti digitali Shift4Payments, con altre tre persone in orbita terrestre bassa tramite un veicolo Crew Dragon per due o quattro giorni, forse più a lungo. 

Inspiration4 prevede anche una forma di beneficenza: Isaacman (l’unico acquirente della missione e il suo “comandante”) ha donato 100 milioni di dollari al St. Jude Children’s Research Hospital, a Memphis, e sta tentando di raccogliere almeno altri 100 milioni di dollari da donatori pubblici. Un posto andrà al “sostenitore del St. Jude”, ma gli altri due sono ancora in palio: uno sarà sorteggiato a qualcuno che dona almeno 10 dollari al St. Jude, mentre l’altro sarà un imprenditore scelto attraverso un concorso indetto da Shift4Payments. 

“Questa è una pietra miliare importante per consentire l’accesso allo spazio per tutti”, ha detto ai giornalisti il CEO di SpaceX Elon Musk. “È solo attraverso missioni come questa che siamo in grado di abbattere i costi nel tempo e aprire lo spazio a tutti”. Inspiration4 segna la quarta missione privata programmata di SpaceX nei prossimi anni. Le altre tre includono: una collaborazione con Axiom Space per utilizzare Crew Dragon per portare quattro persone per un soggiorno di otto giorni a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ora prevista non prima di gennaio 2022); un’altra missione Crew Dragon in orbita più tardi quell’anno per quattro privati cittadini con l’azienda di turismo spaziale Space Adventures; la missione #dearMoon del miliardario giapponese Yusaku Maezawa intorno alla luna nel 2023 con altre 7-10 persone a bordo della navicella spaziale Starship.

SpaceX non si è mai veramente presentata come un’azienda di turismo spaziale così aggressiva come Blue Origin e Virgin Galactic. Mentre Crew Dragon copre tutta l’orbita terrestre bassa, i veicoli SpaceShipTwo di Virgin Galactic e New Shepard di Blue Origin entrano nello spazio suborbitale, offrendo un assaggio di microgravità e una vista della Terra dall’alto per pochi minuti, ma per molto meno soldi. Eppure, nella costruzione di un’attività che va ancora più lontano, con costi di lancio più elevati e la necessità di razzi più potenti, SpaceX ha già quattro missioni private in più rispetto a qualsiasi altra azienda. 

Quando Crew Dragon ha portato per la prima volta gli astronauti della NASA nello spazio l’anno scorso, una delle più grandi domande è stata se qualcuno al di fuori della NASA fosse interessato ad andare. “Molte persone credono che esista un mercato per il turismo spaziale”, afferma Howard McCurdy, esperto di politica spaziale presso la American University di Washington, DC. “Ma in questo momento stiamo parlando della fascia più alta. Man mano che le capacità di trasporto migliorano, la speranza è che i costi diminuiscano. Ciò solleva la questione se si possa o meno sostenere una nuova azienda solo sul turismo spaziale”.

Allora perché l’espansione di SpaceX nella scena delle missioni private è andata così bene finora? In parte deve essere per il fatto che è un marchio attraente con cui collaborare al momento. Ma anche se un mercato non si materializzerà presto per rendere le missioni private un’impresa redditizia, SpaceX non ha motivo di preoccuparsi. Ha molti altri modi per fare soldi. 

“Non sono sicuro che a Elon Musk importi molto se guadagna attraverso questa attività”, dice McCurdy, “perché è molto bravo a sfruttare e finanziare le sue operazioni”. SpaceX lancia satelliti per clienti governativi e commerciali in tutto il mondo, ha contratti con la NASA per portare carichi e astronauti alla stazione spaziale, sta accelerando i progressi nella costruzione della costellazione Starlink e dovrebbe iniziare a offrire servizi Internet al pubblico quest’anno. 

“Si riduce esponenzialmente il rischio quando si possono avere più fonti di entrate e affari per un’impresa che si basa sul lancio di razzi e sulle tecnologie spaziali”, afferma McCurdy. “Il mercato del turismo spaziale non è abbastanza grande per sostenere un’azienda spaziale commerciale. Se combinato con contratti governativi, investimenti privati e vendite all’estero, inizia a diventare sostenibile”.

Il turismo spaziale, specialmente nell’orbita terrestre bassa, rimarrà ancora incredibilmente costoso per il prossimo futuro. E questo sottolinea il problema dell’equità. “Se stiamo andando nello spazio, è necessario chiedersi chi sarebbe quel ‘noi’?” si chiede McCurdy. “È solo l’1 per cento più ricco dell’1 per cento più ricco?”.

Il concetto di lotteria affronta in una certa misura questo aspetto e offre opportunità alla gente comune, ma da solo non sarà sufficiente. Il turismo spaziale e il resto dell’industria spaziale hanno ancora bisogno di un modello sostenibile che permetta a più persone di partecipare. Per ora, SpaceX sembra guidare la spinta alla diffusione del turismo spaziale. 

I concorrenti di questa azienda non devono necessariamente emulare il modello di business di SpaceX per recuperare il ritardo. Robert Goehlich, un esperto di turismo spaziale della Embry-Riddle Aeronautical University, osserva che il turismo spaziale stesso è già multiforme e comprende voli suborbitali, orbitali, di stazioni spaziali, di hotel spaziali e lunari. Le esigenze di mercato di un settore, come i voli suborbitali più economici, non sono necessariamente simili a quelle degli altri.

Tuttavia, non c’è dubbio che questo potrebbe essere l’anno in cui le missioni private diventeranno realtà. “Abbiamo aspettato molto tempo per il turismo spaziale”, dice McCurdy. “Avremo la possibilità quest’anno di vedere se funziona come previsto”.

(rp)