Nel panorama dell’Open Innovation si sta delineando un notevole interesse verso il Corporate Venturing, come leva per promuovere l’innovazione ed espandersi al di fuori dei confini aziendali tradizionali.
Tra i vari modelli di Corporate Venture, che si stanno affacciando da alcuni anni, i più utilizzati sono quelli del Venture Builder e dello Startup Studio, che si differenziano dagli altri per la loro capacità di generare nuove imprese, orientate verso l’esplorazione di nuovi mercati e l’adozione di tecnologie all’avanguardia.
Il Corporate Venture Building (CVB), in particolare, è un catalizzatore di innovazione che unisce l’agilità tipica delle startup con gli asset strategici delle aziende, definendo una nuova era di creazione d’impresa e collaborazione strategica nel panorama imprenditoriale contemporaneo.
In un contesto in cui l’innovazione tecnologica corre a ritmi altissimi e coinvolge i più disparati ambiti, questi modelli permettono di agevolare il ricorso a nuove soluzioni che possano cogliere le opportunità che si susseguono.
Dall’intelligenza artificiale alla robotica, dall’IoT alle smart city, sono molteplici gli esempi in cui il CVB viene applicato con successo. Non è da meno il settore della transizione energetica, che, come dimostra il recente rapporto “Technology for a secure, sustainable and superior future. Technology as a force for good”, pubblicato dall’organizzazione Force for Good, riceve un importante impatto delle nuove tecnologie per la lotta al cambiamento climatico. Non è un caso che anche MIT Technology Review, nella sua annuale lista delle 10 Tecnologie Emergenti, abbia riservato ben tre innovazioni che impattano questo settore, come la nuova generazioni di pannelli fotovoltaici super efficienti, o le nuove tecniche per produrre energia geotermica o, ancora, gli innovativi dispositivi per riscaldare gli ambienti.
È possibile sfruttare il modello del Corporate Venture Building per accelerare la transizione energetica?
Un esempio concreto di come questi modelli possano funzionare nel settore della decarbonizzazione e della lotta al climate change anche in Italia è il progetto ROAD, Rome Advanced District.
ROAD Venture Lab: dove il “Corporate Venture Building” si fa strada
In questo contesto promettente, ROAD, Rome Advanced District, si presenta come un punto di riferimento duplice: da un lato, si impegna a promuovere lo sviluppo completo dell’ecosistema innovativo italiano, facilitando la comprensione delle opportunità offerte dall’Open Innovation per le aziende e fungendo da guida nell’adozione degli approcci di Venture Building; dall’altro, si dedica attivamente ad ambiti cruciali della transizione energetica, quali la decarbonizzazione, l’economia circolare, la mobilità sostenibile e le smart cities. La sua ubicazione nell’ex Gazometro Ostiense e i suoi progetti recenti correlati agli SDG e all’Agenda 2030 confermano il suo impegno verso tali obiettivi.
E così, all’interno di ROAD e frutto della collaborazione con Opinno Italy, ELIS, Aurora Fellows ed Eniverse, è nato ROAD Venture Lab, il primo Thinking Lab Italiano dedicato al Corporate Venture Building: un luogo di incontro nel quale creare cultura intorno alla tematica dell’innovazione e del CVB.
Tra novembre 2023 e giugno 2024, ROAD Venture Lab ha coinvolto, in due appuntamenti, i referenti di Open Innovation e Venture Building di alcune delle principali aziende italiane. Attraverso due workshop, basati sulla metodologia del Design Thinking, sono emersi spunti interessanti su come costruire un Corporate Venture Builder di successo e su come le corporate possano collaborare ad un modello condiviso.
Tra le attività portate avanti durante gli appuntamenti, la definizione di “10 principi del Corporate Venture Building” che ROAD intende promuovere e un dibattito su temi specifici: il mindset che deve guidare un Venture Builder, come diffonderlo all’interno delle altre aree aziendali, le varie metodologie di lavoro che esistono per fare Venture e quelle che sono state sperimentate finora dalle corporate presenti.
Il Manifesto di ROAD: i 10 principi del CVB
Suddivisi in tavoli di lavoro, i partecipanti all’incontro hanno avuto l’opportunità di identificare e risolvere i pain points dei driver chiave del Corporate Venture Building: persone, asset, mercato, cultura e processi. L’obiettivo del lavoro era appunto riassumere 10 principi fondamentali da seguire per lanciare una nuova venture sul mercato in un manifesto.
PERSONE
- Riconoscere la necessità di una leadership chiara nominando un team e un leader dedicati, selezionando le risorse necessarie per guidare l’iniziativa CVB e ponendo le basi per un successo duraturo.
- Stabilire un solido sistema di governance, definendo chiaramente responsabilità e procedure decisionali, garantendo trasparenza e coerenza nella gestione delle attività del CVB.
ASSET
- Garantire l’accesso continuo a risorse interne ed esterne, tra cui competenze, tecnologie e capitale, per sostenere le iniziative di CVB in modo completo ed efficace.
- Valorizzare ed ottimizzare le risorse materiali esistenti, come proprietà intellettuale, fondi e tecnologie, attraverso un’analisi approfondita e una gestione strategica, mirando a massimizzare l’impatto del CVB.
PROCESSI
- Adottare un approccio strategico nella scelta delle iniziative di CVB, basato sulla loro rilevanza per il core business e sulle opportunità di crescita, assicurando un investimento mirato e coerente.
- Definire con chiarezza i KPI per misurare il successo delle iniziative di CVB, monitorandoli costantemente e valutando l’effetto positivo sugli ecosistemi.
CULTURA
- Garantire che il CVB sia allineato con la strategia e gli obiettivi dell’azienda madre attraverso una comunicazione chiara e regolare tra le unità aziendali coinvolte.
- Promuovere una cultura innovativa, che gestisca correttamente i rischi, favorisca l’apprendimento continuo e incoraggi l’adozione proattiva di nuove tecnologie.
MERCATO
- Mettere il cliente al centro di ogni iniziativa di CVB, garantendo la risoluzione dei suoi problemi e prendendosi cura delle sue esigenze in modo totalizzante.
- Condurre analisi di mercato approfondite per identificare tendenze e opportunità, assicurandosi che le iniziative di CVB siano scalabili e rispettose delle normative vigenti.
Il futuro delle nuove venture dipende dall’ecosistema dell’innovazione
Le sinergie tra attori quali ROAD, parte integrante dell’ecosistema dell’innovazione, e le grandi corporate rivestono un ruolo fondamentale nel facilitare l’emergere di nuove iniziative imprenditoriali, soprattutto quando queste si concentrano su tematiche come la transizione energetica, ecologica o digitale. Questa collaborazione ha l’obiettivo di creare cultura intorno al tema del Venture builder, creando momenti di dialogo, confronto e knowledge sharing, così da poter beneficiare all’interno delle singole aziende delle esperienze maturate dai diversi soggetti.
I due incontri di ROAD Venture Lab non rappresentano un punto di arrivo, ma il momento di apertura ad una serie di eventi che, attraverso la collaborazione e la condivisione di idee fra professionisti ed esperti, permetteranno di costruire il futuro del Corporate Venture Building in Italia e oltre.
Basandosi sul concetto di community è importante che ci siano continue occasioni di incontro e di condivisione: questi momenti assumono un ruolo strategico e per questo motivo ROAD organizzerà, nel 2024, ulteriori appuntamenti coinvolgendo sempre più aziende interessate a questa tematica.
Quanto emerso nei due ROAD Venture Lab è un esempio concreto di come il Corporate Venture Building possa essere un modello funzionale, adattabile a diversi settori. Questo nuovo paradigma, che necessiterà sicuramente di ottimizzazioni e perfezionamenti, anche sulla base di nuove esperienze, potrà offrire prospettive di sviluppo per le imprese con un significativo impatto sull’innovazione.
Ai due eventi di ROAD Venture Lab hanno partecipato complessivamente: A2A, Aeroporti di Roma (ADR), Acea, Autostrade per l’Italia, Bridgestone, Cisco, Chiesi, Eni, Eniverse, Ferrovie dello Stato Italiane, ITA Airways, Kilometro Rosso, Leonardo, NextChem, Snam, Terna.