Il nascente servizio di ride-sharing di Alphabet gioca al ribasso con Uber

È meno flessibile e dispone di molti meno conducenti, ma è anche molto più economico.

di Jamie Condliffe

Alphabet mira ad espandere il suo nuovo servizio di ride-sharing con una mossa che lo metterà direttamente in competizione con Uber e Lyft.

Il servizio, basato sull’app Waze acquisita da Alphabet nel 2013, è leggermente differente rispetto ai contenuti offerti dalle altre società. Attraverso l’app di monitoraggio del traffico, i conducenti possono prelevsare clienti in cerca di un passaggio.

Onde evitare che questa attività diventi una vera professione per chiunque, i passeggeri pagheranno 54 centesimi al miglio – il tasso approvato dall’IRS per le persone che viaggiano per lavoro utilizzando la propria automobile. Questa tariffa è ben più economica rispetto a quella prevista da Uber, che può raggiungere il dollaro al miglio o cifre ben superiori in caso di surge pricing.

Lo scorso anno, Alphabet ha cominciato a testare il suo servizio a partire da San Francisco, ma il Wall Street Journal riporta ora che il piano prevede una “drastica espansione in diverse città degli Stati Uniti e dell’America Latina nell’arco dei prossimi mesi”.

È certo che Uber osserverà attentamente l’evolversi di questo piano. Nel 2013, il braccio venture capital di Alphabet, GV, aveva investito $250 milioni nella società di trasporti privati. Al tempo, la mossa aveva senso: ecco una startup rivoluzionaria impegnata a cambiare il modo in cui le persone si spostano nelle città; un sostenitore consolidato che fosse in grado garantire qualche fondo di partenza, il supporto alla mappatura e l’integrazione del prodotto era più che benvenuto.

Uber è però cresciuta fino a diventare un gigante da $60 miliardi, capace di investire nella propria tecnologia per la guida autonoma al fine di mantenere il controllo di un mercato sempre più affollato. Per contro, il nuovo CFO di Alphabet, Ruth Porat, ha stretto la cinghia sugli esperimenti più audaci, costringendo il progetto Waymo per la guida autonoma ad accantonare i piani per la realizzazione di un’automobile autonoma e ricercare, piuttosto, il successo commerciale dei suoi sistemi integrati.

Uber è ora impegnata nel collaudo di taxi a guida autonoma, mentre Waymo starebbe allestendo una flotta rivale. Considerati gli effetti che lo sviluppo di una piattaforma software efficiente potrebbe avere sul futuro mercato delle automobili a guida autonoma, è lecito immaginare quanto le due società siano interessate a tenere sotto controllo i rispettivi successi.

Al momento, l’app di ride sharing di Alphabet è nettamente differente rispetto al servizio di Uber: manca di flessibilità e, per il momento, del numero di conducenti sufficiente a garantire un verso servizio di trasporto on-demand. Ciononostante, diversi utenti potrebbero trovare attraente il taglio di costi offerto da Alphabet – e il volume di conducenti lungo le tratte più utilizzate potrebbe essere già sufficiente a rubare una fetta di mercato a Uber.

(MO)

Related Posts
Total
0
Share