Il Gene Editing potrebbe riscrivere il dibattito sugli OGM

CRISPR e Talen offrono ai botanici la possibilità di creare cibi geneticamente modificati in maniera veloce ed economica.

di David Rotman

Da decenni, i ricercatori in botanica, sia universitari che privati, si tengono per lo più lontani dalla creazione di nuovi raccolti GM. Creare una nuova varietà di pianta, infatti, costa in media più di 100 milioni di dollari e deve attendere almeno un decennio prima di poter essere approvata dagli enti regolatori. Un altro ostacolo è dato dal fatto che la sola idea degli alimenti OGM sia capace di scatenare le ire dell’opinione pubblica.

Il mercato degli OGM è quindi dominato da pochi giganti agricoli e chimici come la Monsanto, anche nota con il nome di MonSatan, che ammassano immense fortune vendendo erbicidi, mais e soia resistenti ai parassiti.

Questa situazione non ha fatto che condurre alla conferma dei peggiori timori di coloro che criticano i prodotti OGM: molti agricoltori dipendono da poche grandi società i cui ricercatori sono concentrati sulla creazione di caratteristiche botaniche pensate per indurre un aumento dei guadagni piuttosto che sulla qualità degli alimenti proposti al pubblico.

Per i ricercatori non appartenenti al mondo delle grandi corporazioni, l’ingegneria genetica applicata alle piante è rimasta pericolosa e costosa. Questa situazione ha portato ad un handicap per il progresso nella coltura di nuove piante pari al danno provocato all’agricoltura da cambiamenti climatici e aumento della popolazione mondiale ( “Why We Will Need Genetically Modified Foods”).

Ecco perchè gli studi descritti nel’articolo “Questi non sono gli OGM dei nostri genitori”, sono così importanti.

I più recenti strumenti di gene-editing, che si tratti del CRISPR o del TALEN, suo precursore, non inseriscono nelle piante geni ad esse estranei per ottenerne nuove caratteristiche (come avviene per gli OGM tradizionali), ma modificano il DNA pre-esistente della pianta. Le coltivazioni così manipolate si sottraggono quindi agli attuali, lenti procedimenti regolatori e potrebbero anche evitare la condanna che perseguitò gli OGM.

Il gene editing è economico, potente, e preciso. Non solo, rimette in gioco molti ricercatori interessati alla creazione di nuove varietà di raccolti, come patate anti- peronospora, pomodori più saporiti, riso capace di resistere alla siccità, e grano con un contenuto di fibre più alto.

Questi prodotti non avranno la stessa diffusione degli OGM vecchio stile, ma restituire ad un ampio numero di ricercatori l’accesso al gene editing potrebbe riportare in auge l’idea di creare alimenti sani ed economici per nutrire la popolazione mondiale.

Molto dipende anche dall’opinione pubblica. Il gene editing potrebbe essere accolto come uno strumento all’avanguardia per favorire l’agricoltura, oppure rifiutato in qualità di sistema economico e veloce per creare nuove generazioni di franken- alimenti.

Gli scienziati sperano che le scienze botaniche possano entrare a far parte del mondo della moderna genomica, lasciandosi alle spalle i timori legati ad OGM e MonSatan.

(lo)

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