Il dollaro digitale non arriverà presto

Secondo il presidente della Fed Jerome Powell, mentre le valute digitali delle banche centrali possono essere adottate in altri paesi, gli Stati Uniti devono vagliare questa eventualità con grande rigore.

di Mike Orcutt

Un dollaro digitale è una soluzione alla ricerca di un problema, almeno secondo una lettera indirizzata a due membri del Congresso degli Stati Uniti da Jerome Powell, presidente della Federal Reserve americana. A suo parere, le valute digitali delle banche centrali possono offrire vantaggi in alcuni casi in tutto il mondo, ma non è assolutamente chiaro se tali potenziali benefici siano “rilevanti nel contesto degli Stati Uniti”.

“Complessivamente, osserviamo che le caratteristiche che rendono lo sviluppo della valuta digitale della banca centrale convincente per alcuni paesi differiscono da quelle degli Stati Uniti”, ha affermato. Powell ha risposto a una lettera che i due deputati gli avevano inviato il mese scorso, in cui avevano posto una serie di domande, inclusa una relativa all’ipotesi che la Fed stesse prendendo in considerazione l’emissione di una tale valuta.

Quali sono queste caratteristiche? Alcuni paesi, osserva Powell, potrebbero prendere in considerazione l’emissione di valute digitali delle banche centrali perché hanno visto un “rapido abbandono dei contanti da parte dei consumatori”. Questo fenomeno interessa direttamente i banchieri centrali perché è attraverso la fornitura di banconote e monete che i governi mantengono una presenza diretta nel mercato dei pagamenti al consumo. Il timore è che lasciare questa area completamente alle aziende private possa introdurre nuovi rischi per gli individui e l’economia.

Ma negli Stati Uniti, spiega Powell, la domanda di denaro fisico “rimane sostenuta”. Nel 2018, i consumatori hanno utilizzato il denaro per il 26 per cento dei pagamenti, con una caduta di quattro punti percentuali rispetto all’anno precedente (i pagamenti con carta di debito e carta di credito rappresentano rispettivamente il 28 e il 23 per cento).

Un altro motivo per cui alcuni paesi stanno prendendo in considerazione le valute digitali delle banche centrali è la mancanza di “servizi di pagamento digitale altrimenti veloci e affidabili”, afferma Powell. Ma “il panorama dei pagamenti negli Stati Uniti è altamente innovativo e competitivo, con molte opzioni disponibili per i consumatori”.

L’argomentazione di Powell merita un approfondimento e la sua banca probabilmente lo ha già fatto. A differenza di molti paesi in tutto il mondo, negli Stati Uniti manca un sistema di pagamento da banca a banca in tempo reale ampiamente accessibile. L’attuale sistema della Fed può richiedere diversi giorni per regolare i pagamenti e nei fine settimana non è operativo.

Malgrado un gruppo di grandi banche commerciali abbia creato una piattaforma di pagamento in tempo reale, molte banche più piccole in tutto il paese non hanno ancora accesso al servizio. Ecco perché la Fed ha deciso di costruire una nuova piattaforma pubblica, come risulta dalle dichiarazioni di agosto di Lael Brainard, governatore della Fed. La nuova piattaforma, chiamata FedNow, non dovrebbe essere disponibile prima del 2023 o 2024.

Le cose cambiano rapidamente nel mondo della tecnologia finanziaria; è plausibile che tra quattro anni la tecnologia di pagamento all’avanguardia assomiglierà molto alle valute digitali di oggi. Ma anche se, a un certo punto, la Fed volesse emettere una valuta digitale, alcune importanti questioni devono essere affrontate in precedenza.

Come si chiede Powell: i rivenditori sarebbero obbligati ad accettarla? In che modo influirà sulla stabilità finanziaria? Quali sono i rischi per la sicurezza? Se il sistema è progettato per rilevare attività illecite, quanto può essere privato? La banca centrale dovrebbe aprire conti per milioni di consumatori regolari?

Una cosa che non compare nella lettera di Powell è una qualsiasi menzione della Cina. Le piattaforme di pagamento digitali private WeChat Pay e AliPay sono diventate onnipresenti in quel paese e in molti altri. La Cina afferma anche che è “vicina” al lancio di una valuta digitale sovrana, che la renderebbe la prima grande economia a farlo.

Funzionari della Banca popolare cinese hanno dichiarato che la valuta sarà compatibile con WeChat Pay e AliPay, e alcuni si aspettano che la Cina promuova il suo yuan digitale come valuta di riserva internazionale. Attualmente il dollaro USA è la valuta di riserva principale del mondo.

Un dollaro digitale potrebbe non arrivare presto, ma la Fed sta chiaramente prestando molta attenzione allo sviluppo della valuta digitale. Powell afferma che la banca sta prendendo in seria considerazione Libra, la valuta digitale proposta da Facebook. “Continuiamo anche a condurre le nostre ricerche … incluso lo svolgimento di esperimenti tecnologici orientati alla ricerca su piccola scala volti a offrirci suggerimenti operativi”, afferma Powell. “Questi tentativi consentono alla Federal Reserve di essere in grado di reagire più rapidamente ai rapidi sviluppi in questo campo”.

(rp)

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