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Il riscaldamento degli oceani ed un rapido aumento nelle temperature sono la dimostrazione che il cambiamento climatico è già in atto e potrebbe addirittura superare le previsioni.

di Michael Reilly

I numeri sono chiari e spietati: il 2015 è stato l’anno più caldo mai registrato. L’annuncio era previsto – gli scienziati che monitorano le temperature globali avevano già previsto che il 2015 avrebbe segnato un nuovo record nelle temperature, anche grazie al fenomeno di El Niño, che ancora pervade l’Oceano Pacifico.

I dati appena rilasciati confermano però che il riscaldamento globale provocato dalle azioni umane sta spingendo ulteriormente le temperature, lo stanno facendo a un ritmo allarmante : con i suoi 0.57 °C al di sopra della media fra gli anni ’60 e ’90, il 2014 era stato il precedente detentore del record, ma lo scorso anno ha registrato 0.75 °C al di sopra di quella stessa media.

Nel caso questo non dovesse sembrare un balzo importante, tenete a mente che gli accordi raggiunti lo scorso anno durante il summit delle Nazioni Unite a Parigi mira a contenere il riscaldamento globale entro 2 °C al di sopra dei livelli preindustriali. La buona notizia è che questo accordo rappresenta il primo sforzo su scala globale per cercare di contenere le emissioni di gas serra. La cattiva notizia è che siamo già a metà strada verso la fatidica soglia di 2 °C. Come se non bastasse, le figure appena rilasciate potrebbero essere in difetto, ed anche se riusciremo a mantenere i patti presi a Parigi potremmo andare incontro a temperature più elevate, a meno di forzare ulteriormente i target sulle emissioni.

(MO)