Francesco Malara, PhotoVoltaChromic Cells (PVCCs)

In vista della premiazione che si terrà all’Università di Padova il giorno 4 maggio 2013, presentiamo uno a uno i dieci giovani Innovatori dell’anno.

Una recente direttiva europea ha portato l’attenzione sul problema dell’efficienza energetica nel settore dell’edilizia. Bisogna rendere gli edifici meno energivori e più “attivi” all’ambiente esterno. Sono stati messi a punto dei dispositivi “smart”, in grado di produrre energia fotovoltaica e schermare le radiazioni solari, da integrare nelle facciate degli edifici.

Le celle Photo-Volta-Chromiche (PVCC) nascono dalla fusione di una Dye Sensitized Solar Cell (DSSC), in grado di produrre energia fotovoltaica, e un dispositivo elettrocromico, che cambia colore al variare della tensione applicata. Quando la luce del sole colpisce il dispositivo PVCC, l’energia prodotta non solo può essere immagazzinata, ma è anche in grado di generare l’effetto elettrocromico, rendendo così il dispositivo autosufficiente dal punto di vista energetico.

L’attuale architettura dei dispositivi PVCC non permette di separare le funzionalità fotovoltaiche da quelle elettrocromiche: non è possibile produrre energia fotovoltaica in condizioni di trasparenza della finestra, perché il platino, utilizzato come catalizzatore nelle celle DSSC, e l’ossido di tungsteno, materiale elettro-cromico, sono depositati sullo stesso elettrodo.

La soluzione proposta permette di utilizzare separatamente le due funzioni depositando i materiali attivi su tre differenti elettrodi e assemblandoli in una configurazione sandwich. Il primo elettrodo è costituito da una pasta di ossido di titanio depositata su un substrato di vetro conduttivo. Con questa nuova architettura del dispositivo è possibile produrre energia fotovoltaica, variando l’intensità cromatica della finestra a proprio piacimento.

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