Distinguere tra notizie vere o false non basta

Un buon livello di alfabetizzazione digitale aiuta le persone a valutare l’affidabilità delle notizie, ma non impedisce loro di condividere la disinformazione sui social media.

di MIT Technology Review Italia

In genere si sostiene che gli utenti dei social media con una bassa alfabetizzazione digitale, che non hanno familiarità con i concetti tecnologici di base relativi a Internet, hanno maggiori probabilità di cadere nella disinformazione online, ma sorprendentemente poche ricerche hanno esaminato questa associazione empiricamente. Tuttavia, l’alfabetizzazione digitale non è un solido predittore delle intenzioni degli utenti di condividere titoli veri o falsi.

Questa affermazione è in linea con le recenti osservazioni di una sostanziale disconnessione tra i giudizi di accuratezza e le intenzioni di condivisione. I risultati di una ricerca del MIT Sloan condotta su 1.341 americani indicano che la mancanza di alfabetizzazione digitale può essere utile per identificare le persone con convinzioni imprecise, ma non per identificare coloro che hanno maggiori probabilità di diffondere disinformazione online.

In questa indagine sono state utilizzate due misure per determinare l’alfabetizzazione digitale: la familiarità con i termini e la conoscenza di come le piattaforme dei social media decidono quali storie mostrare. Agli intervistati sono state anche rivolte domande per stabilire le loro capacità critiche nel valutare l’accuratezza delle titolazioni.

In che modo il livello di alfabetizzazione digitale degli utenti dei social media è correlato alla loro capacità di discernere la verità dalla falsità quando valutano l’accuratezza dei post di notizie e quando decidono quali notizie condividere? I ricercatori hanno trovato “prove solide” che la mancanza di alfabetizzazione digitale è associata a una minore capacità di distinguere il vero dal falso, senza particolari variazioni legate all’appartenenza politica o alle posizioni più o meno ideologiche sul covid-19.

La ricerca ha mostrato che l’alfabetizzazione digitale e la conoscenza del meccanismi procedurale di formazione dell’informazione sono buoni predittori del discernimento dell’accuratezza e delle capacità di pensiero critico.

I risultati sono stati “sorprendentemente diversi” per quanto riguarda la tendenza a condividere notizie vere rispetto a quelle false. I soggetti con maggiore alfabetizzazione digitale hanno mostrato la stessa probabilità di cadere in questa trappola.

I ricercatori hanno affermato che ciò è dovuto, almeno in parte, alla tendenza delle persone a non considerare l’accuratezza dell’informazione quando pensano a cosa condividere. Altre ricerche hanno dimostrato che una maggiore attenzione alla precisione migliora la qualità delle informazioni che vengono pubblicate online.

“Se non prendono in considerazione l’accuratezza della notizia prima di decidere di condividerla, la loro maggiore capacità di identificare quali notizie sono affidabili sarà di scarso aiuto”, hanno scritto i ricercatori.

L’implicazione è che la misurazione dell’alfabetizzazione digitale potrebbe essere utile per identificare gli utenti dei social media che sono esposti alla disinformazione, ma non per identificare coloro che potrebbero diffondere tali informazioni.

(rp)

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