Dal 20 settembre, in America vietate TikTok e WeChat

Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha emesso un ordine che vieta agli americani di scaricare le app di proprietà cinese TikTok e WeChat.

di Charlotte Jee

Gli utenti esistenti negli Stati Uniti potranno ancora utilizzare le app, ma non riceveranno aggiornamenti o patch da domenica in poi, e le app scompariranno da Google e dai negozi di Apple.  Questo annuncio fa rispettare un ordine esecutivo emesso dal presidente Trump il 6 agosto, che ha concesso a TikTok 45 giorni per vendere la propria attività negli Stati Uniti a un’azienda americana per non incorrere nel provvedimento. 

Le somiglianze nel trattamento delle due app finiscono qui. WeChat non sarà più operativa negli Stati Uniti da domenica, mentre TikTok ha ricevuto una sospensione fino al 12 novembre. Ciò significa che l’app, che ha circa 100 milioni di utenti americani ed è molto popolare tra gli adolescenti, continuerà a funzionare durante le elezioni statunitensi.

La mossa fa guadagnare più tempo al proprietario cinese di TikTok, ByteDance, per finalizzare un accordo per mantenere le sue attività negli Stati Uniti. È attualmente in trattativa con Oracle, Walmart e altri investitori per dare alle aziende statunitensi una quota di maggioranza al fine di soddisfare le richieste di Trump e mantenere l’app senza problemi negli Stati Uniti. Un accordo sembrava imminente questa settimana, ma è vacillato quando Trump ha espresso la sua disapprovazione verso qualsiasi intesa in cui ByteDance mantenesse una quota di maggioranza. 

Procrastinando la scadenza dell’accordo, invece di imporre un divieto assoluto come inizialmente aveva minacciato, l’amministrazione sta facendo capire di ritenere possibile un accordo che soddisfi tutte le parti entro il 12 novembre al più tardi. Un nuovo elemento è che Pechino dovrà a sua volta firmare un eventuale accordo, per ottemperare alle nuove regole per l’esportazione in Cina che prevedono per le aziende tecnologiche l’approvazione da parte del governo prima di vendere agli investitori esteri. Queste regole risalivano al 2008, ma sono state aggiornate il mese scorso, in risposta alle manovre su TikTok negli Stati Uniti.

La storia di TikTok è cambiata di giorno in giorno e il ritmo sconcertante dei negoziati ha reso facile perdere di vista lo scopo del divieto. Apparentemente, è tutta una questione di sicurezza nazionale legata alle preoccupazioni che il Partito comunista cinese utilizzi le app per rubare segretamente i dati dei cittadini americani. Tuttavia, proprio come con Huawei, l’amministrazione Trump ha ripetutamente rifiutato di fornire qualsiasi prova effettiva dell’utilizzo di entrambe le app da parte della Cina per scopi di spionaggio. 

“Se abbiamo qualche prova, a livello nazionale, di queste particolari app che raccolgono dati, non ho avuto modo di vederla”, ha detto un portavoce del Dipartimento del Commercio ad Alfred Ng, giornalista di CNET. Un po’ ironicamente, impedendo ai milioni di utenti statunitensi di TikTok di ricevere patch, l’amministrazione li lascia esposti a qualsiasi vulnerabilità di sicurezza scoperta nei prossimi due mesi. Solo la scorsa settimana, TikTok ha corretto quattro bug di sicurezza che avrebbero potuto consentire agli hacker di modificare gli account degli utenti.

L’ordine esecutivo è uno strumento presidenziale sempre più utilizzato negli ultimi anni per eludere la necessità di convincere il Congresso ad approvare leggi. Ma questo non è come i tipi di divieti di app esistenti in Cina, dove il “Great Firewall” blocca qualsiasi comunicazione con le app a livello di rete. Piuttosto, è più una morte a fuoco lento che degrada progressivamente la funzionalità dell’app e ne rende più difficile l’uso. 

Il Dipartimento del Commercio sta usando l’ordine di Trump come base legale per vietare qualsiasi fornitura di servizi Internet, come l’hosting, che consenta a WeChat di funzionare senza problemi negli Stati Uniti e anche a  TikTok, se non raggiunge un accordo entro la scadenza del 12 novembre. Gli americani sarebbero comunque in grado di accedere a entrambi tramite reti private virtuali nel caso diventassero completamente inutilizzabili all’interno del paese.

Mentre è probabile che TikTok sopravviva negli Stati Uniti, WeChat quasi sicuramente smetterà di funzionare in soli due giorni, impedendo ai suoi circa 19 milioni di utenti quotidiani di utilizzare l’app per lavorare, fare ricerche e parlare con familiari e amici. È un’escalation nella guerra dell’amministrazione Trump alla tecnologia cinese, ma per milioni di persone comuni rende anche molto più difficile parlare con i propri cari in Cina.

(rp)

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