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Jeff Bezos, CEO e fondatore di Blue Origin, ha annunciato oggi che la società sta collaborando con altre tre società aerospaziali al progetto e sviluppo di un lander lunare che verrà utilizzato dalla NASA per riportare astronauti sulla luna entro il 2024.

di Neel V. Patel

In base al nuovo accordo, Blue Origin lavorerà con Lockheed Martin, Northrop Grumman e Draper per sviluppare tutti gli elementi principali che compongono un sistema di lander lunare compatibile con il trasporto di esseri umani. La coalizione vede riuniti diversi grandi rivali nel lanciare un’offerta congiunta per il programma Artemis della NASA

Lockheed Martin e Blue Origin in particolare avevano entrambi fatto passi da gigante sui progetti dei propri lander, il primo annunciato in aprile e il secondo appena un mese dopo.

Blue Origin, l’appaltatore principale del gruppo, costruirà il lander, Blue Moon, dotato del nuovo motore BE-7 dell’azienda. Il veicolo, però, avrà ancora bisogno di importanti modifiche prima di essere adatto ad una missione umana. La Lockheed costruirà il modulo di risalita, che dalla superficie lunare riporterà gli astronauti nello spazio. Il gruppo dichiara che il veicolo sarà riutilizzabile. La compagnia formerà e dirigerà anche la squadra che piloterà il lander. 

La Northrop Grumman fornirà il veicolo di trasferimento per il trasporto degli astronauti e di tutta l’architettura essenziale alla costruzione della stazione Gatewaydella NASA, destinata ad orbitare attorno alla Luna. Il progetto di questo veicolo prenderà probabilmente ispirazione dal veicolo spaziale Cygnus della società. Infine, la Draper dirigerà lo sviluppo del software di guida necessario alla sicurezza del Blue Moon.

Il sistema lander è progettato per sfruttare le capacità del razzo New Glenn della Blue Origin, ma potrebbe anche utilizzare altri razzi. Non è ancora chiaro se l’invio del sistema sulla luna richiederà più lanci, né quanto il sistema sia in grado di interfacciarsi con il Gateway. Il bando della NASA per progetti di lander lunari scade il 1° novembre. Chiunque ottenga il via libera dovrà affrettarsi: l’agenzia è in ritardo praticamente su ogni aspetto di hardware necessario a al programma Artemis.  L’agenzia è già fuori tempo per progettare un atterraggio di prova senza equipaggio prima di una vera e propria missione nel 2024.

(lo)