Binomio ricerca e industria, chiave vincente per innovazione e sostenibilità

La collaborazione tra mondo universitario e grandi aziende è un valore, nonché una sfida da raccogliere. Almaviva è la prima realtà italiana ad aderire allo SMACT Innovation Ecosystem.

di Alice Maria Vivarelli 

Lo sviluppo tecnologico è strettamente legato al combinato tra innovazione industriale e ricerca accademica. La collaborazione tra mondo universitario e grandi aziende è un valore, nonché una sfida da raccogliere. Permette integrazione dei saperi, rafforzamento dei processi di trasferimento tecnologico e sviluppo di nuove competenze e di nuove opportunità per la filiera produttiva.

Almaviva, gruppo leader nell’innovazione digitale, ha da sempre creduto nelle opportunità di tale sinergia. Ha aderito, come prima grande realtà italiana, allo SMACT Innovation Ecosystem, il nuovo programma di partnership lanciato dal Competence Center del Nordest, che vuole rispondere alla necessità di molte imprese, soprattutto Pmi, di essere traghettate e supportate verso processi di transizione digitale.

Obiettivo: mettere a sistema tutte le eccellenze 4.0 e creare nuove connessioni virtuose tra università e provider, imprese e centri di ricerca, istituzioni.

«La collaborazione tra mondo universitario e grandi aziende dell’innovazione consente di rispondere adeguatamente agli obiettivi e agli indirizzi della transizione green e digitale», ha sottolineato Antonio Amati, direttore generale Divisione IT di Almaviva: «L’adesione di Almaviva è un segnale molto positivo, che contribuisce a far crescere la community e a dare slancio all’intero ecosistema grazie al suo contributo di soluzioni innovative digitali all’insegna della sostenibilità» ha dichiarato Fabrizio Dughiero, presidente del consiglio di gestione del Competence Center.

Altro ambito di primaria importanza per l’ambiente e il nostro futuro è quello dei trasporti, ove è iniziato un percorso di transizione verso una mobilità integrata e sostenibile. La volontà di rispondere a quest’esigenza – e a quelle di sicurezza, accessibilità, centralità dell’utente e dell’esperienza di viaggio – ha portato alla realizzazione del nuovo Polo di eccellenza e innovazione per i trasporti e il turismo Smart Mobility and Logistics, nato grazie alla collaborazione tra Università degli Studi di Napoli Federico II, prestigiosa realtà accademica nel settore della ricerca e formazione e punto di riferimento in Italia per l’ingegneria dei trasporti, e Almaviva.

Il Polo rappresenta un nodo nevralgico per la cooperazione degli operatori del settore, associazioni, realtà accademiche e di ricerca e Pubbliche Amministrazioni e si pone come obiettivo la trasformazione digitale del mondo dei trasporti – di terra, mare e aria, di persone e merci – delle infrastrutture e dei servizi, in chiave di sostenibilità ambientale.

Anche Almawave, società del Gruppo Almaviva leader nelle tecnologie di Intelligenza Artificiale e nei servizi applicati ai Big Data e alla comprensione del linguaggio naturale, nell’ottica della valorizzazione di scambio tra ricerca scientifica e competenze tecnologiche, ha appena siglato una convenzione triennale con l’Università Campus Bio-Medico di Roma per lo sviluppo di sistemi di AI applicati alla salute, con focus sulle problematiche cardiovascolari acute e croniche, che oggi rappresentano la principale causa di morte in Italia.

«Il progetto di collaborazione tra Almawave e UCBM nasce con l’obiettivo di portare un contributo concreto all’e-Health,coniugando ricerca scientifica, eccellenza medico-sanitaria e alta competenza tecnologica in una filiera di innovazione integrata, al servizio dei cittadini e del territorio» ha commentato Valeria Sandei, Amministratore Delegato di Almawave.

La Società, quotata sul mercato AIM di Borsa Italiana, sempre nel segno di una proficua e stretta collaborazione tra mondo industriale e accademico, ha pochi mesi fa acquisito la quota di maggioranza di OBDA Systems, la startup nata in seno all’Università La Sapienza di Roma per iniziativa dei professori e ricercatori ideatori del paradigma dell’Ontology based Data Management (OBDM), specializzata nella gestione evoluta dei dati delle imprese.

(lo)

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