Anticipazioni del futuro con i MEMS

Non tutti ne sono consapevoli, ma i MEMS sono fra noi.

di Fonte ST

Ci avviciniamo rapidamente alla ricorrenza dei dieci anni per una pietra miliare nel mondo dei sensori. Verso la fine del 2006, Nintendo lanciava la console Wii, pensata per espandere il mercato dei videogiochi andando oltre il classico giocatore di videogame.

Oltre ad un sistema di gioco rivoluzionario, la Wii ha rappresentato un’applicazione di punta per i Micro-Electro-Mechanical Systems (MEMS) in generale, e quelli di ST in particolare.

Dallo storico lancio della Wii, i MEMS si sono evoluti oltre la rilevazione del movimento e oggi sono in grado di rilevare parametri quali pressione e suono. Inoltre sono comparsi in tecnologia MEMS i primi minuscoli attuatori, come ad esempio i microspecchi.

È naturale che i MEMS siano presenti in una vasta gamma di applicazioni dove il loro ruolo è indispensabile: smartphone, computer portatili e tablet, fotocamere digitali e quant’altro.

L’insieme di utenti che la Wii ha attirato con la rivoluzione nel settore dei videogiochi era interessata a entrare fisicamente nei giochi piuttosto che a premere i pulsanti di un controller. Questo prodotto ha letteralmente dato il calcio d’inizio alla crescita e alla diffusione dei MEMS all’interno di miliardi di dispositivi.

Nell’arco dei prossimi anni, secondo l’executive vice president di ST e general manager dell’Analog and MEMS Group, Benedetto Vigna, sensori connessi e micro-attuatori a basso consumo energetico saranno incorporati all’interno di tutti gli oggetti intelligenti, le abitazioni, gli uffici, le automobili e le città del mondo. Questi sensori e micro-attuatori serviranno a svolgere le mansioni più disparate. Iniziative industriali smart quali Industry 4.0, ad esempio, stanno già incoraggiando l’adozione di queste minuscole meraviglie e la riduzione di una serie di incidenti sul lavoro contribuendo alla collaborazione fra uomini e macchine nello stesso ambiente di lavoro. Questi dispositivi miniaturizzati contribuiranno all’eliminazione dei tempi morti nelle catene produttive abilitando il monitoraggio remoto ed incoraggiando pratiche di manutenzione preventiva predittiva.

L’industria non sarà la sola a beneficiare dell’invasione pervasiva di sensori e micro-attuatori. Le smart cities utilizzeranno una vasta gamma di prodotti per migliorare la qualità della vita – monitorando la qualità dell’aria, allertando rapidamente i servizi di emergenza, identificando la disponibilità di posteggi liberi e comunicando con le persone; monitorando il flusso del traffico e reindirizzando i veicoli lungo le arterie della città; gestendo in maniera efficiente consegne e ritiri per minimizzare ritardi ed ostruzioni. Sensori e micro-attuatori disseminati nelle città vedranno e sentiranno tutto e, di conseguenza, faranno in modo che queste città diventino più amichevoli, efficienti e vivibili.

Ovviamente, vivremo questa crescita della sensoristica anche in maniera più personale. Oggi siamo abituati a convivere con il nostro smartphone. Nel giro di dieci anni, questi strumenti indispensabili muteranno per entrare a far parte di una serie di dispositivi e tessuti indossabili con il cuore di uno smartphone, una connessione a banda ultra-larga e radio a bassissimo consumo energetico. Sensori montati sugli occhiali aiuteranno le persone a “vedere”, magari leggendo i cartelli per loro, identificando persone, fornendo indicazioni o offrendo dettagli (la cosiddetta realtà aumentata) sulle persone, i luoghi o le cose che vedranno. Cuffie per la realtà virtuale ci permetteranno di “visitare” luoghi senza rinunciare al comfort di casa. E come per i dispositivi che monitorano il funzionamento delle macchine utensili nelle fabbriche, potremmo presto incominciare a indossare cerotti per il monitoraggio della nostra salute che ci incoraggeranno a condurre uno stile di vita più salutare.

I prossimi dieci anni saranno segnati da una emozionante evoluzione a 360°.

(MO)

Related Posts
Total
0
Share