Un’app per non dimenticare i bimbi

Tra le applicazioni del Baby Crying Detector, prevenire i casi di bambini lasciati troppo a lungo in automobile.

di Fonte ST

Gli ingegneri della STMicroelectronics hanno deciso di realizzare il Baby Crying Detector dopo tante tragedie di genitori che hanno perso un figlio dopo aver lasciato inavvertitamente il bambino in macchina sotto alla calura estiva per troppo tempo. Gli esperti si sono domandati se sia possibile prevenire simili tragedie con le tecnologie esistenti.

Quasi sempre, un bambino in difficoltà piange. Gli ingegneri hanno pensato alla possibilità di programma un sensore del pianto collegato ad un allarme. Il problema è stato che per essere efficace l’applicazione deve essere precisa. Sono necessari un’intelligenza artificiale per codificare l’algoritmo e una piattaforma di sensori sufficientemente potenti da acquisire dati di qualità. SensorTile.box della STMicroelectronics è il prodotto ideale per realizzare il Baby Crying Detector.

Per addestrare l’AI del Baby Crying Detector a riconoscere il pianto di un bambino in difficoltà, la squadra ha raccolto non solo decine di ore di registrazioni audio di bambini che piangevano, ma anche campioni di rumori ambientali, animali e adulti che piangevano, e molto altro ancora. La raccolta di dati di qualità è stata possibile grazie all’ambiente collaborativo creato tra ST ed i suoi partner.

Se inizialmente l’AI confondeva l’ululato di un cane con il pianto di un bambino, una volta risolto il problema dei falsi positivi, il Baby Crying Detector è stato corredato anche da un sistema di rilevamento inerziale. Il Baby Crying Detector, infatti, presume che il neonato sia solo in macchina. Un veicolo in movimento presuppone la presenza di un conducente e l’allarme diviene inutile.

Il Baby Cry Detector è in grado di raccogliere il segnale captato dal microfono, inviarlo alla rete neurale ottimizzata da X-CUBE-AI, e decidere se si tratta di un neonato in difficoltà. In caso positivo, può inviare un segnale d’allarme a chi di dovere.

L’applicazione non è pronta per l’immissione sul mercato. Serve un’ulteriore raccolta di dati per creare una rete neurale capace di ancora maggiore accuratezza. Il Baby Crying Detector, però, dimostra il potenziale dell’AI nel mondo di tutti i giorni.

Immagine di: Fonte ST

(lo)

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