Una proteina del cervello promuove il mantenimento del dolore cronico

Un nuovo studio propone la possibilità di un approccio originale per la terapia del dolore cronico.

di Lisa Ovi

Secondo una ricerca condotta presso la Mount Sinai School of Medicine e pubblicata da The Journal of Neuroscience, una proteina chiamata RGS4 (Regulator of G protein signaling 4) svolgerebbe un ruolo chiave nel mantenimento sul lungo termine di stati dolorosi e potrebbe rappresentare un nuovo, promettente, bersaglio per il trattamento del dolore cronico. La ricerca è stata diretta Venetia Zachariou, professoressa del Nash Family Department of Neuroscience, del Department of Pharmacological Sciences.

La RGS4 è una proteina dalle molteplici funzioni, molto diffusa tra i circuiti cerebrali responsabili dell’elaborazione del dolore patologico e dell’umore. I ricercatori hanno scoperto che l’RGS4 svolge un ruolo importante nel mantenimento degli stati del dolore, indipendentemente dal fatto che la causa del dolore sia stata una lesione o l’infiammazione dei nervi. In esperimenti condotti su topi, gli studiosi hanno silenziato il gene responsabile dell’espressione della proteina RGS4, dimostrando così di poter interferire con gli stati di dolore cronico sia nei soggetti maschi, che femmine.

I topi utilizzati erano progettati appositamente per favorire lo studio del ruolo dell’RGS4 nell’induzione, intensità e mantenimento del dolore cronico. Dai risultati della ricerca, disattivare il gene della RGS4 non influenza la percezione del dolore acuto o l’induzione del dolore cronico, ma favorisce la capacità di recupero dall’ipersensibilità sensoriale dovuta a una lesione dei nervi periferici, ad una neuropatia provocata da trattamenti chemioterapici e da infiammazioni periferiche. I topi geneticamente privati della RGS4 hanno manifestato tutti i sintomi che accompagnano un danno ai nervi, ma si sono ripresi nel giro di 3 settimane. Interferire con le attività della RGS4 sembra aver anche promosso comportamenti proattivi.

Il gruppo di ricercatori ha anche utilizzato strumenti genetici per ridurre l’espressione di RGS4 nel nucleo posterolaterale del talamo, un centro di elaborazione del dolore che riceve input dal midollo spinale e trasmette queste informazioni a diverse aree della corteccia cerebrale. La procedura ha favorito il recupero dei soggetti da casi di allodinia meccanica e fredda.

La scoperta potrebbe portare a farmaci capaci di prevenire il dolore acuto dal divenire cronico, una condizione in cui al dolore si sommano sintomi debilitanti come deficit sensoriali, depressione e perdita di incentivi alla vita. La transizione dal dolore acuto a quello cronico (patologico) si accompagna, inoltre, ad adattamenti ancora incompresi nelle cellule immunitarie, gliali e neuronali. Proprio a causa del fatto che le condizioni di dolore cronico influenzano così tanti processi neurochimici è difficile che un singolo farmaco riesca ad essere perfettamente efficace.

I ricercatori stanno proseguendo gli studi sui geni e sui processi intracellulari in cui è coinvolta la proteina RGS4, approfondendo in particolare l’analisi delle sue attività nel midollo spinale e nelle aree del cervello che regolano l’umore per comprendere meglio i meccanismi che permettono a questa proteina di influenzare i sintomi del dolore sensoriale ed emotivo. Il gruppo di ricerca sta anche testando il potenziale terapeutico di vari inibitori della RGS4.

Immagine: Proteina RGS4. Emw, Wikimedia Commons

(lo)

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