Una pelle colma di sensori per ritrovare il senso del tatto

Una “pelle elettronica,” inspirata al sistema nervoso, è grado di percepire temperatura, pressione ed umidità. Potrebbe essere utilizzata per dotare gli arti artificiali di un senso del tatto più raffinato.

di Charlotte Jee

Il nostro corpo è una macchina sensoriale, grazie a circa 85 Km di nervi che connettono pelle, cervello e muscoli. Una squadra della University of Singapore ha preso ispirazione proprio dal sistema nervoso per creare una “pelle” per robot che potrebbe, un giorno, potenziare la loro capacità di rilevare e comprendere l’ambiente in cui si muovono.

Teli in silicio sono stati ricoperti con 240 sensori capaci di rilevare pressione, temperatura ed umidità. Questi sensori sono capaci di trasmettere simultaneamente ognuno di questi dati ad un decodificatore. Secondo Benjamin Tee coautore dello studio, il sistema dovrebbe funzionare altrettanto bene con 10.000 sensori. Lo studio è stato pubblicato da Science Robotics.

Altri studi hanno testato versioni di pelle flessibile per robot, ma questo è il primo sistema capace di raccogliere tutti i dati raccolti con un unico decodificatore funzionare quindi come un sistema invece che come una serie di elettrodi individuali. Soprattutto, il sistema continua a funzionare anche se un elettrodo individuale è danneggiato, dimostrandosi così più resiliente id qualunque altro finora sviluppato.

Il nuovo sistema fornirebbe, a tutti gli effetti, i robot di un’imitazione del senso del tocco umano, spiega Shan Luo, assistant professor di robotica della University of Liverpool. Un robot accessoriato con pelle elettronica with sarebbe capace di maggiore destrezza nell’utilizzo di strumenti e interagire con gli esseri umani con più sicurezza. La squadra sta ora collaborando con ingegneri e neuroscienziati per dotare mani protesiche di una parvenza di senso del tatto, con l’idea di “aiutare le persone a sentirsi meno perse,” spiega Tee.

La destrezza robotica risultava tra i 10 progressi tecnologici di punta di quest’anno, in virtù della necessità di migliorare le capacità dei robot di orientarsi nel mondo fisico, in particolare in previsione della possibilità di trovarci a lavorare al loro fianco o di utilizzarli per applicazioni domestiche.

(lo)

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