Un vaccino per Natale

La Pfizer ha richiesto un’autorizzazione d’emergenza per distribuire il proprio vaccino prima di Natale.

di Antonio Regalado

La Pfizer è in attesa del via libera del governo per una distribuzione d’emergenza del proprio vaccino anti-covid. È la prima società tra tanti produttori di vaccini contro il covid-19 a fare richiesta di un permesso d’emergenza.

In caso di approvazione, i primi ad essere vaccinati saranno probabilmente medici, infermieri e altri lavoratori in prima linea. Il gigante farmaceutico si aspetta di poter partire prima di Natale. La Pfizer ha avviato le procedure di condivisione dei dati anche con le autorità in Canada, Unione Europea e Giappone.

Secondo Albert Bourla, CEO della Pfizer, lo sviluppo del vaccino ha richiesto “248 giorni e notti di lavoro intenso”, che hanno visto la partecipazione di 43.661 volontari in 150 località negli Stati Uniti, in Turchia e in Sud Africa. La Pfizer ha attestato l’efficacia del proprio vaccino al 95%.

Pfizer e la tedesca BioNtech, si aspettano di poter produrre e distribuire, in Europa e negli USA, circa 50 milioni di dosi entro gennaio, per poi arrivare a 1,3 miliardi di dosi entro la fine del 2021. Ciascun paziente ha bisogno di due dosi, da somministrare a qualche settimana di distanza l’una dall’altra. “Il vaccino sarà pronto per la distribuzione entro poche ore dall’autorizzazione”, ha dichiarato la Pfizer. Il vaccino sarà spedito in speciali scatole dotate di dispositivo di tracciamento GPS capaci di mantenere una temperatura di -70° C.

Per quanto la Pfizer sia la prima a richiedere l’autorizzazione a procedere con la distribuzione, un vaccino solo non sarà sufficiente a combattere la pandemia. Tra i vaccini prossimi all’uscita ce n’è uno sviluppato dalla Moderna Pharmaceuticals,  del Massachusetts. Un altro in fase avanzata di sviluppo arriverà dalla AstraZeneca e dell’Università di Oxford, mentre altri sono già stati autorizzati ed in via di distribuzione in Cina e Russia.

Lo sviluppo di un vaccino in meno di un anno ha infranto ogni record, ma non basterà per fare fronte alla nuova ondata invernale che sta travolgendo Europa e Stati Uniti. Le prime dosi di vaccino non basteranno per tutti. La maggior parte della popolazione dovrà attendere fino alla primavera/estate del 2021. la migliore prevenzione rimane ancora mantenere le distanze. Già le autorità stanno scoraggiando gli incontri durante le feste.

Non mancano gli esperti che invitano alla cautela, proponendo di salvaguardare la fiducia pubblica nei vaccini studiando più a fondo i prodotti.

Il vaccino Pfizer impiega una nuova tecnologia che inserisce un frammento del genoma del virus in nanoparticelle di grasso. Ricevuto questo frammento di genoma, saranno le cellule stesse del paziente a produrre una singola proteina del virus, la famosa spike, per dare al sistema immunitario l’occasione di allenarsi a riconoscere l’agente patogeno.

Immagine di: AP / MIT Technology Review

(lo)

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