
Ricercatori di Melbourne, Australia, hanno identificato un segnale cerebrale finora sconosciuto capace di simulare le funzioni di un dispositivo di tracciamento.
di MIT Technology Review Italia
Annals of Neurology pubblica i risultati di una ricerca australiana condotta dal Bionics Institute, affiliato alla University of Melbourne, che potrebbe portare sollievo ai pazienti sottoposti ad operazioni di Stimolazione Cerebrale Profonda (Deep Brain Stimulation o DBS). Estremamente invasiva, la DBS prevede l’inserimento profondo di elettrodi nel cervello del paziente in stato di coscienza, ma come spiega Hugh McDermott del Bionics Institute: È uno dei trattamenti più efficaci attualmente disponibili nel contenere tremori, irrigidimento e rallentamento dei movimenti tipici del Parkinson.
Sono pochi però i pazienti che accettano di sottoporsi alla procedura. Il paziente, infatti, deve essere cosciente per guidare i neurologi nel preciso posizionamento dei minuscoli elettrodi in una parte del cervello non più grande di un chicco di riso.
La nuova ricerca potrebbe offrire una soluzione differente. I ricercatori hanno studiato le onde cerebrali di 19 pazienti sottoposti alla procedura, 15 affetti da Parkinson e 4 affetti da tremore essenziale, arrivando così a scoprire che il nucleo subtalamico (STN), quel piccolo chicco di riso, produce un proprio distintivo segnale cerebrale. I ricercatori sono convinti di poter realizzare un dispositivo capace di isolare questo segnale e guidarli nel posizionamento degli elettrodi con la stessa precisione del paziente cosciente.
Nelle parole di Wesley Thevathasan, neurologo e componente della squadra: “Questo segnale è molto più forte di tanti altri con cui abbiamo a che fare lavorando sul cervello, può divenire un ottimo punto di riferimento per valutare la nostra posizione e l’efficacia dell’operazione“.
Per quanto la realizzazione di un dispositivo possa richiedere qualche anno, la scoperta promette un futuro in cui molti più pazienti si sentano di essere sottoposti a DBS venendo addormentati e non solo: secondo i ricercatori, ci sarà la possibilità di sviluppare nuovi tipi di impianti, tra cui elettrodi capaci di riconoscere cambiamenti nel segnale cerebrale e calibrarsi di conseguenza.
(lo)