Un piano per prelevare campioni di DNA ai migranti al confine tra Stati Uniti e Messico

Due alti funzionari della Sicurezza nazionale hanno rivelato che il Dipartimento di giustizia americano sta elaborando un sistema di raccolta del DNA per inserirlo in un enorme database criminale gestito dall’FBI.

di Charlotte Jee

Secondo quanto riferito dall’Associated Press, lo scopo e i tempi del piano non sono chiari e non si riesce ancora a capire se si applicherà, per esempio, ai bambini senza genitori o alle persone che chiedono asilo.

Il nuovo sistema sarebbe diverso dagli attuali test rapidi del DNA effettuati alla frontiera per scoprire i migranti adulti che dichiarano di essere i genitori dei bambini e non lo sono.

Se attuato, il piano amplierebbe notevolmente la raccolta governativa di dati biometrici di persone che non sono sospettate di alcun crimine, a parte il fatto di stare attraversando illegalmente il confine.

Attualmente, a questi migranti illegali vengono rilevate le impronte digitali, che poi sono aggiunte alle banche dati federali a cui possono accedere le forze dell’ordine (sia statali che locali).

Il DNA viene raccolto solo in alcuni casi quando qualcuno viene arrestato con accuse federali. Questo nuovo piano cambia lo scopo della raccolta del DNA spostandolo dalle indagini penali al controllo della popolazione, ha riferito all‘Associated Press Vera Eidelman, avvocato dell’American Civil Liberties Union.

Al di là delle preoccupazioni per la “schedatura di massa” del governo, non è nemmeno chiaro se il piano possa essere attuato. Richiederebbe potenzialmente ai funzionari del governo di raccogliere tamponi sulle guance di centinaia di migliaia di persone, con un incremento esponenziale dei finanziamenti e delle risorse.

Immagine: Migranti al confine tra Stati Uniti e Messico. AP

(rp)

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