Un imponente studio sugli alberi genealogici ha cercato il gene della longevità

Lo studio, che ha esaminato la storia di milioni di persone vissute negli ultimi secoli, ha gettato una luce sulla reale parte giocata dalla genealogia nella durata della vita.

di Antonio Regalado

Il confronto sulle date di nascita e morte di oltre 86 milioni di persone vissute negli ultimi secoli ha portato a risultati più deludenti del previsto sul ruolo dell’ereditarietà genetica.

Altro che centenari: Le persone hanno ricercato per anni la fonte genetica della giovinezza, ma i risultati sono stati principalmente deludenti. Il nuovo studio, comparso ieri su Science, cerca di spiegarne le ragioni: a quanto pare, solamente il 16 percento delle variazioni nella durata della vita sarebbe dovuto ai geni. Stime precedenti sostenevano una percentuale maggiore, fino al 25 percento.

Nessun test genetico per la durata della vita, quindi? Alcune persone temevano che le compagnie assicurative potessero ricorrere a test genetici per prevedere la morte. “Abbiamo dimostrato che la valenza di questi test è alquanto ridotta”, commenta Yaniv Erlich, scienziato capo della società di genealogia MyHeritage, che ha guidato il progetto.

Altri fattori interessanti: Lo studio ha anche rilevato che, con il passare del tempo, ci siamo uniti a persone sempre più distanti da noi dal punto di vista genealogico. Migrazioni (come quella che ha portato alla colonizzazione delle Americhe) e nuovi sistemi di trasporto (rotaie) permettono di spiegare perché la probabilità di sposarci con un lontano cugino sono diminuite, nonostante altri fattori culturali abbiano giocato anch’essi giocato la loro parte.

(MO)

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