UE, USA e Cina nello Spazio: Intervista a Thomas Reiter (ESA)

Thomas Reiter, Direttore del programma ESA dei voli spaziali umani, non è importante solo per il ruolo che svolge ora in ambito ESA, ma anche per quello che è stato a livello mondiale come astronauta. Per il tempo trascorso nello spazio è il primo in Europa e tra i primi 25 nel mondo.

di Alessandro Ovi

Esiste una cooperazione crescente con la Cina nella esplorazione dello spazio?

Con i rapidi progressi della Cina nel settore dello Spazio, la Cina sta diventando oggi un protagonista importante nel panorama internazionale dello Spazio.

L’impegno politico nel sostenere il programma spaziale, non solo per l’esplorazione umana ma anche nei programmi scientifici e di osservazione della terra, hanno impressionato l’intera comunità internazionale.

Per l’ESA è pertanto naturale valutare tutte le possibili aree di collaborazione che possano essere di mutuo interesse. Nel passato recente ESA ha partecipato alla missione Cinese ‘Double Star’ fornendo alle sue due ‘navi’ otto strumenti per lo studio della magnetosfera. Questo è stato un bell’esempio di collaborazione Europa Cina.

Quali sono i settori dove è più facile collaborare e in quali i più difficili?

La collaborazione di ESA con la Cina si concentra nell’area della Scienza. Oltre alla missione ‘Double Star’ stiamo collaborando ad altri programmi di osservazione dallo Spazio. Oggi siamo al secondo anno di Dragon 3 ed abbiamo tenuto assieme un recente importante simposio a Palermo dove le due comunità scientifiche, 120 cinesi e 130 europei, hanno presentato i loro primi risultati.

In tutto, più di 500 scienziati europei e cinesi hanno partecipato al programma Dragon utilizzando dati di osservazione satellitare della terra sia cinesi che europei per studi in aree quali la scienza dell’atmosfera, il monitoraggio delle alluvioni, l’oceanografia.

I temi su cui cooperare sono scelti tra quelli di mutuo interesse.

C’è un diverso atteggiamento nei confronti della Cina tra Europa e Stati Uniti?

Nella politica spaziale europea, ESA è il risultato di un’ampia collaborazione internazionale, e forse per questo siamo ben disposti a programmi condivisi se è nell’interesse della ESA. Dopotutto, se si ha un partner affidabile per sviluppare una missione scientifica che intende sviluppare una missione simile alla nostra, perché almeno non verificare se vi sono opportunità di diminuzione costi e di aumento dell’efficienza facendo passi assieme?

Quali sono i settori nei quali lei pensa che la Cina stia facendo i progressi più rapidi? La biologia della vita nello spazio? La tecnologia dei materiali? L’automazione? Le telecomunicazioni?

Tenendo conto dei nostri rapporti con la Cina, ancora in evoluzione, questa è una valutazione difficile. Tenuto conto del grande numero di scienziati altamente qualificati della Chinese Academy of Science che lavorano in questi settori, vi sono domini nei quali i cinesi sono più avanzati che in altri.

Pensa che la Missione di portare l’uomo su Marte abbia probabilità migliori di successo grazie alla collaborazione o alla concorrenza con la Cina?

Data la complessità di tale missione (per la quale non abbiamo tutte le tecnologie necessarie..) la collaborazione internazionale è certamente l’approccio migliore, almeno da un punto di vista europeo!

(AO)

Related Posts
Total
0
Share