Uber e Didi fanno della sorveglianza uno strumento per la sicurezza dei loro clienti

La registrazione delle corse permetterebbe di rassicurare i clienti sulla sicurezza dei servizi offerti dalle società di trasporto on-demand.

di Elizabeth Woyke

A seguito dell’omicidio di un passeggero, avvenuto lo scorso 6 maggio, la società di trasporti on-demand cinese Didi Chuxing ha annunciato che avrebbe considerato l’ipotesi di registrare le corse effettuate attraverso la sua piattaforma.

Come funzionerebbe: I passeggeri attiverebbero la registrazione audio e video premendo un pulsante SOS all’interno dell’app Didi, permettendo a un rappresentante dell’azienda di monitorarli in tempo reale.

Il retroscena: La decisione è stata presa a seguito della protesta scaturita dall’omicidio di una giovane donne che aveva rifiutato le avance del conducente che aveva chiamato attraverso il servizio Didi. L’app della società presenta funzioni social pensate per aiutare le persone a identificare compagni di viaggio, ma i conducenti ne avrebbero fatto uso per valutare l’aspetto fisico dei potenziali clienti da raggiungere.

Perché conta: I clienti in Cina tendono ad accettare maggiormente le tecnologie di sorveglianza rispetto alle altre società, ma gli assalti perpetrati da parte di conducenti dei servizi di car-sharing ai danni dei loro passeggeri rappresentano un problema internazionale. Il CEO di Uber, Dara Khosrowshahi, ha recentemente detto al Washington Post che la sua società sta valutando la registrazione delle corse per convincere i consumatori che il suo servizio “è la piattaforma di mobilità più sicura in circolazione”.

(MO)

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