Tesla riuscirà a far ripartire la rete elettrica di Porto Rico?


Una proposta generosa, ma un progetto forse troppo ambizioso.

di Jamie Condliffe

Elon Musk ha suggerito che le batterie agli ioni di litio, allacciate alla rete elettrica di Porto Rico, potrebbero alimentare l’intera isola; l’idea, però, potrebbe rivelarsi più complessa del previsto.

Quando l’uragano Maria ha colpito Porto Rico i danni alla sua rete elettrica sono stati ingenti, al punto tale che il ristabilimento della corrente sull’intera isola potrebbe richiedere mesi. Tesla ha già inviato centinaia di batterie Powerall a sostegno della causa; queste batterie possono essere abbinate a dei pannelli solari per assolvere la funzione di microreti elettriche in alcune parti dell’isola.

Cos altro potrebbe fare Tesla? Interrogato su Twitter a riguardo, Musk ha risposto che “il team Tesla ha fatto lo stesso per diverse isole più piccole nel mondo, ma non vi sono limiti di dimensione, per cui può essere fatto anche per Porto Rico. Una decisione simile spetterebbe al governo portoricano, alla Commissione per i Servizi Pubblici, a qualunque ente commerciale coinvolto e, fondamentalmente, alle persone di Porto Rico”.

Il governatore di Porto Rico, Ricardo Rossello, è parso subito interessato, rispondendo al CEO di Tesla: “Parliamone”.

È vero che Tesla ha assistito alcune isole con le sue batterie per la rete elettrica, ma queste installazioni rimangono piccole: un impianto da 6 megawatt a Ta’u, Samoa, permette agli isolani di fare affidamento sulla sola energia del vento per rispondere al loro fabbisogno energetico, mentre una batteria da 52 megawatt-ora a Kauai, nelle Hawaii, permette di accumulare energia generata dai suoi pannelli solari e ridurre l’utilizzo dei generatori diesel. La più grande batteria Tesla per la rete elettrica, attualmente in via di costruzione in Australia, avrà una capacità complessiva di 129 megawatt-ora.

Porto Rico non è un’isola tanto piccola. Con una popolazione di 3.4 milioni, la quantità di energia prodotta nel 2014 ammontava a 20 miliardi di megawatt-ora.

Il calcolo delle dimensioni di una installazione necessaria a rispondere alle esigenze dell’isola non è cosa semplice. Certamente, dovrebbe essere molto più grande rispetto al progetto in Australia. Le dimensioni comporterebbero necessariamente un costo significativo. Elon Musk ha pubblicamente dichiarato che i sistemi Tesla per la rete elettrica costano attualmente $250 per kilowatt-ora nel caso di sistemi da oltre 100 megawatt-ora. Il progetto australiano dovrebbe quindi costare £32 milioni.

Resta inoltre aperta la questione legata alla longevità degli impianti, visto che le batterie agli ioni di litio non vengono solitamente utilizzate per simili applicazioni, che richiedono frequenti fasi di caricamento e scaricamento. Tesla non ha divulgato quanti cicli siano in grado di sostenere le sue batterie prima di cominciare a deteriorarsi fino al termine della loro vita utile. Sulla base di batterie analoghe, è probabile che si aggiri intorno a qualche migliaio – magari 5.000, pari alla vita utile delle unità Powerall per i consumatori; non male per una impostazione domestica, non abbastanza per un paese.

Per finire, il completamento di un simile progetto potrebbe richiedere molto tempo. Tesla ha promesso che completerà l’impianto australiano entro 100 giorni e che, in caso contrario, sarà gratuito; finora quel progetto pare avanzare entro i tempi prefissati. La realizzazione di un sistema in grado di gestire una intera rete elettrica richiederebbe molto più tempo, però. Se consideriamo che i tempi stimati per il ristabilimento della corrente a Porto Rico si aggirano intorno ai sei mesi (senza contare il coinvolgimento di Tesla), sorge spontaneo domandarsi se costo, complessità e longevità di un progetto tanto azzardato sia realmente fattibile.

(MO)

Related Posts
Total
0
Share