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Molti progetti della NASA sono stati rallentati o bloccati dalla pandemia, ma non il primo lancio di astronauti nello spazio dal suolo americano dopo 9 anni.

di Neel V. Patel

Mercoledì 27 maggio, alle 16:33 US Eastern Time, gli astronauti della NASA Bob Behnken e Doug Hurley verranno lanciati in orbita per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale. Nulla di straordinario, non fosse per due dettagli importanti: sarà la prima volta in quasi nove anni che astronauti americani partiranno per lo spazio dal suolo americano e la prima volta nella storia che degli astronauti utilizzeranno un razzo e veicolo spaziale commerciali. Per la prima volta nei propri 18 anni di storia, la SpaceX lancerà esseri umani nello spazio.

La missione, chiamata Demo-2, decollerà dal Kennedy Space Center in Florida. Gli astronauti Behnken e Hurley raggiungeranno l’ISS a bordo del SpaceX Crew Dragon, lanciato usando il razzo Falcon 9, il mezzo di punta della compagnia. La missione potrebbe durare tra i 30 e 119 giorni, a seconda delle condizioni del Crew Dragon e delle necessità operative della NASA sulla stazione. L’agenzia non prenderà questa decisione finché gli astronauti non avranno raggiunto l’orbita. Indipendentemente da ciò, 119 giorni è il tempo massimo della missione, in quanto gli array solari di Crew Dragon non sono attualmente progettati per resistere al degrado spaziale per più di 120 giorni.

La data di lancio della missione Crew Dragon successiva, Crew-1, sarà fissata solo al rientro sicuro della missione Demo-1 sulla Terra. Crew-1 prevede di portare nello spazio un astronauta giapponese e tre americani, su di un veicolo progettato per resistere in orbita 210 giorni.

La NASA non invia esseri umani nello spazio dal suolo americano dal 21 luglio 2011, data dell’ultimo volo di uno space shuttle. L’agenzia ha sempre avuto in progetto, infatti, di passare le missioni in orbita al settore privato, che si tratti di inviare alla ISS carichi di forniture o traghettare gli astronauti stessi con il Commercial Crew Program (CCP). La NASA ha sottoscritto contratti importanti con Boeing e SpaceX per la costruzione dei veicoli necessari che sperava di avere operativi sin dal 2017.

Nel frattempo, la NASA ha pagato alla Russia più di $4 miliardi per il trasporto dei propri astronauti diretti alla ISS a bordo delle missioni Soyuz. I tempi si sono allungati, costringendo la NASA a pagare biglietti extra per i lanci Soyuz, con il rischio che la ISS potesse rimanere scopertaper la prima volta in due decenni. L’onere finanziario e il crollo delle relazioni USA-Russia nell’ultimo decennio hanno incrementato le pressioni sulla NASA perchè si emancipasse dail anci Soyuz. Il successo della missione Demo-2 apre le porte ad alternative più allettanti per i programmi di voli spaziali umani della NASA.

SpaceX e Boeing non hanno quasi mai rispettato i tempi di consegna previsti. Per quanto SpaceX abbia superato tutti i propri test, la battuta d’arresto più significativa si è verificata nell’aprile 2019, quando un incendio del launchpad ha distrutto una delle sue capsule Crew Dragon solo un mese dopo che il veicolo aveva terminato con successo un volo di prova senza equipaggio. Fu quell’esplosione a rimandare la missione Demo-2 al 2020. Il volo di prova condotto in dicembre con Starliner, invece, non raggiunse la ISS a causa di uno dei tanti problemi di software che hanno perseguitato la Boeing. Un nuovo test è previsto per l’autunno.

La missione di mercoledì rappresenta un grande balzo in avanti sia per SpaceX, che per l’industria spaziale commerciale. Elon Musk, CEO di SpaceX, progetta di inviare un giorno esseri umani su Marte con il suo veicolo Starship e stabilire un sistema di trasporto interplanetario sostenibile. Crew Dragon è il primo passo per la trasformazione di SpaceX in una compagnia per il volo spaziale umano: nei prossimi anni il veicolo dovrebbe gestire missioni con astronauti privati e turisti. In caso di successo, le missioni con equipaggio di Crew Dragon e Starliner dimostreranno che il volo spaziale privato è tecnicamente praticabile. Starà alle società dimostrarne il valore commerciale.

Il programma per lo sviluppo di allestimenti commerciali non è stato un atto completamente disinteressato da parte della NASA per aprire opportunità all’industria privata; una volta riuscito, porterà ad un netto risparmio. Nel periodo di massimo splendore della navetta spaziale, ogni missione costava quasi $1,8 miliardi (in dollari del 2020). La NASA pagherà la SpaceX $55 milioni per astronauta per ogni missione di Crew Dragon. Secondo una recente analisi della Planetary Society, la NASA avrebbe investito solo $6,6 miliardi nello sviluppo di Crew Dragon e Starliner, molto meno di quanto non avrebbe speso per sviluppare un proprio veicolo. La NASA ha potuto concentrare le proprie risorse sullo sviluppo delle infrastrutture necessarie al ritorno degli esseri umani sulla luna e l’eventuale viaggio su Marte (un altro programma molto indietro rispetto alle previsioni iniziali).

NASA e SpaceX sono state criticate per la decisione di non interrompere la missione Demo-2 durante la pandemia da covid-19. Una delle voci critiche di maggiore spicco è stata quella dell’ex vice amministratore della NASA, Lori Garver, che ha dichiarato su The Atlantic ad aprile: “Non sono sicuro che rischiare così tante vite per lanciare due persone nello stesso posto in cui andiamo da 20 anni debba essere una priorità”.

Molti progetti della NASA sono stati rallentati o definitivamente bloccati dalla pandemia. Sebbene l’agenzia abbia ridotto al minimo i contatti di Behnken e Hurley con il mondo esterno, le centinaia di personale della NASA e SpaceX necessarie per avviare la missione devono comunque rischiare l’esposizione al coronavirus. La NASA e SpaceX dichiarano di star prendendo tutte le precauzioni per favorire il distanziamento sociale sul posto di lavoro e fil lavoro a turni per ridurre al minimo i contatti. Non saranno ammessi spettatori per il lancio. “Nessun virus è più forte del desiderio umano di esplorare”, ha twittato l’amministratore della NASA Jim Bridenstine ad aprile. E Musk ha dichiarato pubblicamente la sua opposizione alle misure di blocco, anche riaprendo una fabbrica di Tesla a Fremont, in California, sfidando gli ordini di rimanere a casa. Se Demo-2 subirà un nuovo ritardo, non sarà a causa del coronavirus.

(lo)