Simulazioni urbane dettagliate per servizi taxi a guida autonoma

La tecnologia di simulazione della Improbable, inizialmente pensata per i videogiochi, potrebbe servire alla verifica di scenari del mondo reale.

di Simon Parkin

Poche persone saprebbero contestare l’idea che le automobili a guida autonoma possiedano il potenziale per abbattere i costi e migliorare le efficienze di trasporto. Questa tecnologia, però, porterebbe con sé anche nuovi problemi – non solo per quella forza lavoro che andrebbe a soppiantare. Prendiamo, ad esempio, una società di taxi: come dovrebbe comportarsi per assicurare che le sue auto siano distribuite nella maniera più efficiente all’interno della città?

Questa è una delle domande che a cui la startup inglese Immense Simulations spera di trovare risposta usando Improbable, una tecnologia di simulazione pensata inizialmente per l’industria dei videogiochi. Improbable utilizza la potenza combinata di migliaia di server pubblici per creare simulazioni in tempo reale di grandi e dettagliati mondi virtuali.

Negli ultimi 12 mesi, Improbable ha esteso la portata delle sue operazioni, aumentando il numero di servizi cloud pubblici su cui fare affidamento in ciascuna simulazione. Sono possibili simulazioni dettagliate in scala 1:1 di vere città del mondo, con tanto di strade, edifici, reti elettriche e informatiche.

La Immense Simulations è così riuscita a creare una simulazione complessiva di Manchester, una città a nord dell’Inghilterra con oltre 100.000 abitanti ed un groviglio di strade.

“Con la tecnologia di Improbable riusciamo a rappresentare gli spostamenti dei singoli pendolari, le operazioni delle vetture e la loro interazione con una città vivente”, spiega Robin North, CEO di Immense Simulations.

Il modello di Manchester si basa sull’elaborazione di dati in tempo reale in concessione. La società, che di recente ha ottenuto parte di un grant da $29 milioni per lo sviluppo della prossima generazione di infrastrutture e vetture a guida autonoma nel Regno Unito, sta lavorando alla creazione di modelli delle principali città del mondo. L’obiettivo è aiutare gli operatori di flotte di vetture a guida autonoma ad anticipare la distribuzione ottimale dei loro mezzi.

“Simuliamo la variazione della domanda nell’arco di una settimana tipo”, dice North. “Questo ci permette di stimare nel miglior modo possibile i tempi di percorrenza, i percorsi, e determinare la distribuzione ideale delle vetture al servizio dei clienti”.

La simulazione è in grado di mostrare gli effetti immediati di un incidente sul flusso del traffico. “La simulazione viene eseguita in continuazione ma con un breve orizzonte temporale, così da prevedere le conseguenze nel breve periodo di azioni da parte delle vetture”, spiega Herman Narula, CEO e cofondatore di Improbable. “Gli strumenti esistenti non possono offrire questo livello di dettaglio. I Big Data possono estrapolare tendenze passate, ma non possono modellare complessi sistemi con azioni emergenti e possibilmente caotiche”.

Il Segretario per i Trasporti del Regno Unito, Patrick McLoughlin, dice che il progetto dovrebbe “cambiare profondamente il nostro modo di viaggiare, riducendo il numero di incidenti ed aiutando il traffico a scorrere più regolarmente”.

La tecnologia di Improbable, denominata SpatialOS, era stata creata inizialmente per l’industria dei videogiochi, dove sarebbe servita per creare mondi online più complessi e convincenti. È sempre più chiaro, però, quanto questa tecnologia possa contribuire alla simulazione di altri contesti.

“La rappresentazione di una città come un mondo virtuale persistente e in costante aggiornamento rappresenta per noi un cambio di gioco”, dice North. “La tecnologia ha risolto un insieme di problemi legati al mantenimento dei dettagli nella simulazione di milioni di persone, vetture, strade ed edifici, e dei cambiamenti che avvengono ogni giorno”.

La collaborazione fra Improbable e Immense è solo un esempio delle potenziali applicazioni delle simulazioni virtuali nelle infrastrutture finanziarie, energetiche, sanitarie e urbanistiche del mondo reale. Un altro progetto, commissionato di recente dal governo britannico, mira a simulare l’infrastruttura di Internet in tempo reale per evidenziare punti deboli nella sicurezza del sistema.

“La spina dorsale di Internet è composta da circa 60.000 sistemi autonomi, quali gli ISP, che operano indipendentemente gli uni dagli altri, ma assieme possiedono le informazioni per dirottare il traffico fra i vari dispositivi connessi”, dice Narula.

Utilizzando dati reali sugli spostamenti di sistemi autonomi reali, i ricercatori hanno fondamentalmente creato “un Internet in scatola”. La simulazione è in grado di modellare cambiamenti nella connessione, quali un guasto a un cavo intercontinentale per la fibra ottica, o la rimozione dell’accesso a Internet da parte di un governo totalitario, e mostrarne i potenziali effetti

“Giocando alla guerra contro le loro stesse infrastrutture, i governi possono prepararsi a vari scenari, identificare ed analizzare in anticipo i punti deboli e migliorare la sicurezza delle proprie infrastrutture”.

(MO)

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