I chip ottici che trasmettono i dati su raggi di luce assicurano computer più affidabili e veloci, ma non riescono a prendere piede soprattutto perché devono usare materiali a semiconduttore instabili e costosi per emettere la luce: il comune silicio non lo sa fare. Ora un gruppo di ricerca guidato dal fisico Salvatore Coffa, a STMicroelectronics, con sede a Ginevra, in Svizzera, ha sviluppato un chip completamente di silicio che combina ottica ed elettronica. La combinazione di parti del silicio con elementi speciali delle terre rare consente di generare luce in modi 100 volte più efficaci di qualsiasi congegno al silicio mai visto, secondo Coffa. Il congegno di 1 millimetro quadrato usa raggi di luce per comunicare con altri chip. Le prime applicazioni del chip di STMicroelectronics saranno nelle telecomunicazioni e nelle apparecchiature biomediche, ma la piastrina di silicio potrà contribuire anche alla messa a punto di nuovi processori per computer d’avanguardia, laser più economici e display al plasma. I potenziale clienti proveranno il chip dalla metà del 2004, dice Coffa, ed esso potrà essere incorporato in «miliardi di congegni» nel 2007.
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