I genitori e i media mostrano grande preoccupazione per la condivisione da parte di adolescenti di messaggi con testi o immagini sessualmente espliciti, ma i dati dicono altre cose.
di Tanya Basu
Uno studio appena pubblicato sulla rivista accademica “Archives of Sexual Behavior” relativo a 6.000 adolescenti mostra che molti di loro hanno inviato e ricevuto immagini a sfondo sessuale, ma solo il 3 per cento circa dei giovani dai 12 ai 17 anni lo ha fatto “più volte”.
Circa il 14 per cento degli studenti delle scuole medie e superiori ha riferito di aver ricevuto un’immagine sessualmente esplicita da qualcuno con cui stavano uscendo insieme, mentre l’11 per cento ha dichiarato di averne inviata una. Circa il 14 per cento degli intervistati ha sostenuto di non avere “storie” con chi ha inviato loro il messaggio.
I dati sovvertono quello che normalmente si pensa sul sexting. Circa un terzo degli studenti ha riferito di aver scambiato questo tipo di messaggi solo una volta e il numero di studenti che parlano di “molte volte” è inferiore al 2 per cento. Se si confronta questo dato con uno studio secondo cui 4 adulti su 5 hanno inviato messaggi sessualmente espliciti, gli adolescenti hanno percentuali di gran lunga inferiori.
Ma le sorprese non finiscono qui. Innanzitutto i ragazzi e le ragazze hanno la stessa probabilità di ricevere richieste di foto esplicite da persone che non frequentano abitualmente.
“In realtà, i ragazzi fanno sexting più spesso delle ragazze”, ha sostenuto Justin Patchin, uno degli autori della ricerca. “Abbiamo una visione preconcetta, vale a dire crediamo che le ragazze inviino con maggiore frequenza messaggi sessualmente espliciti, ma sono i ragazzi ad avere più probabilità di riceverli e inviarli”.
Quindici anni sembra essere l’età di punta per il sexting, con poco più del 18 per cento dei quindicenni che riferiscono di averne fatto esperienza. Superata questa età, gli adolescenti ricorrono a questo tipo di messaggi sempre meno. Si potrebbe dire che la fascia più a rischio è quella tra i 12 e i 17 anni.
Cosa significano questi dati? Il sexting, almeno secondo questa ricerca, non è l’epidemia di massa che i media dicono di avere scoperto. L’idea che tutti gli adolescenti siano occupati in questa attività in modo ossessivo è stata rilanciata da tutti, da “The Atlantic” alla seconda stagione di American Vandal, a Whoopi Goldberg nel programma The View, ai nudi “rubati” delle celebrità di Hollywood e dei cantanti famosi. Ma la realtà sembra essere che se e quando gli adolescenti inviano questi messaggi, si limitano a una sola volta.
Si può quindi dire che il sexting non è diffuso tra gli adolescenti? No, significa solo che è episodico e che quando viene fatto è quasi sempre consensuale.
L’uso invece di immagini sessualmente esplicite come forma di coercizione per estorcere favori sessuali, la cosiddetta sexstortion, è un problema diverso, come si è visto recentemente nel caso dell’attrice Bella Thorne, che è stata ricattata da un hacker per soldi prima di pubblicare le immagini di sua spontanea volontà.
Ma questo tipo di situazione sembra riguardare solo il 4 per cento degli adolescenti, che ha dichiarato di rendere pubblico materiale sessualmente esplicito senza il permesso della persona coinvolta.
“I risultati della nostra ricerca lanciano un messaggio molto importante a quei giovani che potrebbero lasciarsi influenzare dai media e pensare che il sexting sia più diffuso di quanto non accada in realtà”, ha affermato l’altro autore della ricerca Sameer Hinduja in un comunicato stampa.
Ma i risultati della ricerca vanno presi cum grano salis. Patchin ha detto che lui e Hinduja hanno definito il sexting come l’invio di immagini sessualmente esplicite, non l’invio di testi audaci.
E’ possibile quindi che i ragazzi non facciano uso di immagini sessualmente esplicite allo stesso ritmo con cui scrivono messaggi erotici. Non si può trascurare, inoltre, che i risultati siano falsati da una reticenza di base da parte degli adolescenti nel parlare di vicende intime, come è già successo in altre ricerche simili.
(rp)