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Il nuovo rapporto del comando spaziale statunitense riaccende le preoccupazioni per il “losco” programma russo che prevede l’utilizzo di satelliti per l’ispezione degli apparati spaziali.

di Neel V. Patel

SpaceCom ha annunciato di  aver trovato prove del fatto che la Russia ha recentemente condotto un test sulle armi anti-satellite, anche se non è stato distrutto o danneggiato alcun oggetto. Secondo il Comando Spaziale statunitense, il 15 luglio il satellite russo Kosmos 2543 ha dispiegato un nuovo oggetto nella sua orbita, con modalità simili a una precedente operazione anti-satellite del 2017. 

Un portavoce di SpaceCom ha dichiarato a “MIT Technology Review” che Kosmos 2543 stava operando “in situazione di vicinanza anomala” a un satellite del governo americano in orbita terrestre bassa, prima di dirigersi verso un altro satellite russo. Kosmos 2543 ha quindi rilasciato un altro oggetto in prossimità del satellite russo. Questo test, afferma SpaceCom, è “incoerente” con la qualifica ufficiale di Kosmos 2543, “satellite con funzione ispettiva”, ed è in realtà una manovra tipica di operazioni anti-satellitari”.

Negli ultimi anni, la Russia ha affermato di aver avviato un programma per testare tecnologie di ispezione in grado di monitorare i propri satelliti in orbita, presumibilmente per assicurarsi che i satelliti funzionino correttamente. Non c’è nulla di illegale nei satelliti per le ispezioni spaziali. Ma gli Stati Uniti non credono a quanto afferma la Russia, un paese che ha una lunga storia di spionaggio a scopi militari

A febbraio, gli esperti satellitari hanno notato che un altro satellite russo (Kosmos 2542)  stava costantemente seguendo un satellite americano (USA 245).  E nel 2017, un satellite russo ha lanciato un proiettile ad alta velocità in prossimità di un altro satellite russo. All’epoca, gli Stati Uniti dissero che si trattava di una dimostrazione di tipo militare.

Il nuovo rapporto “dimostra l’importanza di avere norme di comportamento concordate nello spazio, definendo con attenzione i comportamenti scorretti”, afferma Victoria Samson dal Secure World Foundation, esperta di sicurezza spaziale. I conflitti spaziali sono un’arena estremamente nuova per il mondo e ci sono ancora pochissime regole e accordi in atto per definire cosa si intende per azione minacciosa.

Il rapporto di SpaceCom è vago su molti dettagli. Non sappiamo ancora se Kosmos 2543 rappresenti una minaccia immediata per i satelliti americani o per qualsiasi attività controllata da altri paesi; né sappiamo come gli Stati Uniti prevedono di rispondere a questi eventi. Il portavoce di SpaceCom non ha risposto a queste domande nelle sue dichiarazioni a “MIT Technology Review”.

(rp)