Satelliti e droni ci rivelano la devastazione del ciclone Idai

Pochi giorni fa il ciclone Idai ha colpito l’Africa sudorientale, uccidendo migliaia di persone e lasciando interi paesi e campi sommersi. Con l’aiuto delle immagini raccolte da droni e satelliti, gli effetti di questa devastazione cominciano a emergere evidenti.

di Charlotte Jee

La mappa: I satelliti sono stati utilizzati per tracciare una mappa delle regioni allagate per coordinare le operazioni dei soccorsi. L’immagine a lato è stata preparata dall’Agenzia Spaziale Eropea; anche la NASA sta offrendo il suo aiuto.

Il satellite ESA Sentinel-1 si sta rivelando particolarmente utile grazie al sistema radar che gli consente di vedere attraverso nuvole, pioggia e al buio. Queste immagini permetteranno di fornire informazioni aggiornate per comprendere esattamente quali regioni sono state colpite dal ciclone.

La Croce Rossa Americana sta invece utilizzando droni per valutare le aree che necessitano più disperatamente di un pronto intervento.

Il significato delle immagini: L’area attorno al fiume Buzi è divenuta, a tutti gli effetti, un enorme lago entroterra di 125 per 25 km.

L’estensione dei danni: Si stima che oltre 2 milioni di persone fra Mozambico, Malawi e Zimbabwe siano state colpite dagli effetti del ciclone, anche se la sua portata distruttiva non è ancora del tutto chiara; potrebbe trattarsi della peggiore tempesta mai registrata nell’Emisfero Australe.

Le autorità stanno ancora lavorando freneticamente per cercare di salvare vite, nonostante la scarsità di strade di accesso, mezzi di trasporto o collegamenti per le comunicazioni.

(MO)

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