Il ritrovamento di Philae potrebbe essere il coronamento di tutte le emozioni e scoperte della missione Rosetta. Ce lo racconta con parole sue Paolo Ferri, responsabile della missione.
di MIT Technology Review Italia
Ieri mattina, quando abbiamo ricevuto le foto di Philae, avevamo tutti le lacrime agli occhi. Il sorvolo di Venerdi scorso, durante il quale sono state scattate le fantastiche foto di Philae dall’orbita, era il penultimo tentativo che avevamo a disposizione (l’ultimo era programmato per ieri sera, Lunedi 5).
Anche stavolta, come in altre occasioni, Rosetta ha deciso di tenerci col fiato sospeso e si è divertita a vedere quanto la nostra tenacia ci faceva persistere in tentativi sempre più disperati. E alla fine non ci ha deluso, come sempre, anzi ci ha reso questo nuovo
successo ancora più prezioso.
Le foto non sono solo un evento importante dal punto di vista delle emozioni di tutti quelli che hanno seguito l’ avventura di Rosetta e Philae in questi anni, ma sono anche molto importanti dal punto di vista scientifico, dando un punto di riferimento preciso sulla posizione di Philae per la calibrazione delle misure fatte in loco dal Lander e permettendo di mettere le misure di
Philae nel contesto di quelle fatte dall’orbita: un valore aggiunto fondamentale ai risultati scientifici che Philae aveva già dato.
Appuntamento al 30 Settembre: l’ultimo momento di grande emozione di questa fantastica avventura spaziale.
Immagine: Paolo Ferri, responsabile della missione Rosetta