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Realizzare una mappa delle aree urbane è complesso. Un database d’immagini radar ottenute dallo spazio getta nuova luce sull’impronta urbana globale

di Emerging Technology from the arXiv

L’urbanizzazione sta cambiando la faccia del pianeta. Circa metà dei 7 miliardi di persone sul pianeta abita in città. Entro il 2050, si prevede che la proporzione passi a due terzi.
Con l’aumento della popolazione umana sul pianeta, ciò significherà che 6 miliardi di persone vivranno in ambienti urbani

La vita cittadina impone un costo sull’ambiente. Le città necessitano acqua, energia, cibo, da cui le complesse infrastrutture necessarie a procurare il tutto. È necessario trovare un modo per realizzare tutto questo in maniera sostenibile. Da cui le domande: quante città ci sono sul pianeta e quanta superficie ricoprono?

I paesi in cui questa mappa manca di precisione sono proprio quelli in via di sviluppo, abitati da un numero di persone significativo. Le immagini dallo spazio sono confuse dalla mancanza di risoluzione, dalla copertura delle nuvole, difficili da interpretare.

Thomas Esch del German Aerospace Center di Wessling, in Germania, ed alcuni colleghi hanno recentemente rivelato una mappa dell’urbanizzazione che risolve questi problemi. Il risultato è una mappa dell’urbanizzazione del pianeta con una risoluzione di 12 metri. Le stime dell’impronta urbana globale condotte finora si basavano su immagini ottiche del terreno. Immagini di questo tipo hanno una risoluzione di centinaia di metri che non può assicurare l’identificazione di piccoli villaggi rurali o di aree sottosviluppate nelle città. La copertura delle nuvole rende l’aggiornamento delle immagini impreciso. Non vi è inoltre accordo su come identificare le aree edificate con certezza.

Esch e colleghi hanno creato un database globale di aree edificate a partire da immagini ottenute per mezzo di radar ad apertura sintetica da una missione orbitante chiamata TanDEM-X. Si tratta di un paio di satelliti che circolano i l pianeta a poche centinaia di metri l’uno dall’altro dal 2007.

Questi due satelliti prendono immagini radar del terreno ad angolazioni leggermente differenti per permettere la creazione di un’immagine in 3-D del pianeta. In totale, Esch e la sua squadra hanno elaborato 470,000 coppie di immagini per creare la loro mappa del pianeta.

Trattandosi di una mappa in 3-D, quest’opera rivela ance le alterazioni d’altitudine, come ad esempio, muri. Identificare le aree urbane si fa più semplice e il radar non è influenzato dalla copertura delle nuvole.

Esch e colleghi hanno chiamato la mappa risultante Global Urban Footprint. Si tratta di un’opera che cambierà la comprensione dell’urbanizzazione per geologi, sociologi e politici. Nel 1950, la popolazione globale rurale era il doppio di quella urbana. Nel 2008, la popolazione urbana superò quella rurale per la prima volta e la velocità d’urbanizzazione continua ad accelerare. La realizzazione di questa mappa rappresenta il primo passo per comprendere questo processo. Si tratta ora di contare il numero di città e misurare la proporzione di terreno da esse utilizzato. La mappa si può trovare qui.

Immagine: MR. TECH

(LO)